«Aiutatemi a trovare mio marito, se lo vedete in giro fotografatelo. Deve essere visitato al più presto». È questo l’appello di Sara Bonavoglia, moglie di Philip Rogosky, producer cinematografico di 56 anni scomparso dal 29 gennaio dopo essere uscito di casa in via dei Coronari vicino a ponte Sant’Angelo.
«Probabilmente in stato confusionale», si legge in una delle migliaia di volantini sparsi per tutta la città con le sue foto stampate sopra. L’ipotesi è che abbia improvvisamente perso la memoria e non si ricordi più chi è.
Il mistero di "Zio Peppuccio" e la lettera in redazione. I familiari: «Ci aspettiamo accertamenti».
CANI MOLECOLARI
«Aveva avuto una forte forma influenzale, era il primo giorno di convalescenza», racconta Sara, «Abbiamo fatto colazione poi io sono uscita per andare a lavorare e lui è andato a buttare la spazzatura.
A quel punto gli amici iniziano a cercarlo nei dintorni, a chiedere ai commercianti della zona. Tutti lo descrivono «confuso, spaesato», dice la moglie. Ed è proprio questa la pista che gli inquirenti seguono e di cui è convinta anche Sara: Philip ha improvvisamente perso la memoria, fisicamente sta bene ma non si ricorda chi sia. Dopo due giorni, il 5 febbraio, un’altra prova che il 56enne sia vivo e vaghi per la città. Un residente del quartiere Flaminio ha trovato i suoi pantaloni - quelli che aveva quando è uscito da casa - stesi su una colonnina metallica. Così sono arrivati sul posto i cani molecolari che hanno seguito la traccia per due chilometri, per poi perderla sulla pista ciclabile che si trova sotto al Tevere, in direzione sud.
GLI AMICI
Moglie e amici, ormai un gruppo di 80 persone, continuano a cercarlo per tutta la città. «Sabato in un supermercato in zona Prati mi hanno detto che lo hanno visto. “Assomiglia molto a Ibrahimovic”, mi ha detto un dipendente. Mi ha colpito molto, quando era giovane erano identici». «Però purtroppo nessuno manda una foto, questo ci aiuterebbe a identificarlo meglio. Ho paura che si sposti in altre zone».
Philip non ha mai sofferto di problemi di memoria, mai mostrato segni di confusione. «Mi sono consultata con una neurologa e una neuropsichiatra, mi hanno detto che è possibile un episodio acuto di perdita di memoria ma deve essere subito ricoverato e sottoposto ad accertamenti, per questo è fondamentale trovarlo al più presto», conclude Sara.