Maturità, voti più bassi e raddoppiano i bocciati. «Ecco il conto del Covid»

I dati del Lazio: la media del giudizio finale è diminuita di circa dieci punti

Maturità, voti più bassi e raddoppiano i bocciati. «Ecco il conto del Covid»
di Francesco Pacifico
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Domenica 23 Luglio 2023, 00:49

Voti più bassi agli esami di maturità appena conclusi. Anche di dieci punti rispetto all’anno precedente. Se è stabile il numero dei 100, si registra qualche bocciatura in più in prove che sembravano in passato blindate. Eppoi maggiori incertezze nelle prove scientifiche, i licei che vantano un livello maggiore di lodi e gli istituti professionali dove, invece, il voto medio è stato più alto. Più ombre che luci per i 52mila neo maturati nel Lazio (35mila soltanto tra a Roma e provincia).

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E forse non poteva essere diversamente: si scontano ancora i tre anni passati a studiare in Dad e anche il ritorno al vecchio esame di maturità con la commissione esterna.

Gli esperti, poi, segnalano l’aumento della distanza tra professori ancora troppi legati alle nozioni e allievi che apprendono e si confrontano con il mondo esterno soltanto attraverso i device, i dispositivi elettronici. Mario Rusconi, presidente dell’Anp (l’associazione dei presidi) del Lazio, spiega che, «per quanto si siano abbassate, queste medie potevano essere peggiori: non sto giustificando nessuno, ma stiamo parlando della prima generazione di studenti che si è fatta tre anni di “stop & go”: didattica a distanza, un po’ di ritorno in classe, poi di nuovo a casa quando loro o i loro insegnanti si ammalavano». Ma Rusconi va oltre la pandemia: «Il Covid ha finito per mettere in discussione la lezione tradizionale: bisognerebbe fare in modo che siano sempre più interattive e meno ex cathedra. La Dad ha insegnato ai docenti l’uso delle tecnologie, che rendono le lezioni stesse più incisive per gli studenti: se spiego il terzo principio della termodinamica, posso contemporaneamente far vedere anche un filmato sulla bomba atomica. Ma per farlo il sistema deve investire più sulla formazione degli insegnanti».


LE TENDENZE
In questi giorni si stanno raccogliendo al ministero dell’Istruzione e del Merito gli ultimi risultati delle prove iniziate il 21 giugno e concluse nella prima decade di luglio. Ma le tendenze che si leggono nei dati che girano tra i presidi sono chiare. Come detto, i voti per gli studenti del Lazio sono stati più bassi rispetto a quelli registrati un’estate fa. Alla fine dell’anno scolastico 2021-2022 la media era tra gli 80 e gli 90 centesimi, nel 2022-2023 siamo tra i 75 e gli 83 centesimi. Costante invece il numero dei migliori: il 3,5 per cento dei neomaturati (circa 1.820) ha ottenuto cento centesimi e la lode, il 9,7 (oltre 5mila) cento centesimi. Raddoppiati, anche se i numeri in assoluto restano bassissimi, invece i bocciati: lo scorso anno era stati una cinquantina, in quello attuale un centinaio. Per completezza d’informazione, nel 2023 non è stato ammesso il 3,2 per cento. Entrando più nello specifico, al classico il 16 per cento ha ottenuto il voto massimo, percentuale che crolla al 6 per cento tra istituti tecnici e professionali.

Dove però sono maggiori - il 28 per cento - gli studenti nella fascia tra i 71 e gli 80 centesimi. Per capire lo stato di salute nelle scuole della Regione, basta dire che il Lazio è al quarto posto in Italia (dietro Campania, Puglia e Sicilia, ma prima di Calabria e Lombardia) per ragazzi che hanno strappato il giudizio più alto. Elisabetta Giustini, preside dell’Itis Galileo, eccellenza italiana su questo fronte, nota che «spesso i metodi d’insegnamento sono obsoleti, con i ragazzi che studiano in maniera mnemonica e non fanno didattica laboratoriale: cioè non usano le mano insieme al cervello. E poi bisogna fare i conti con i danni creati dai genitori che vogliono sostituirsi ai professori e finiscono per dare soltanto un alibi ai figli». Tiziana Sallusti, presidente del Mamiani, spiega che al liceo classico di viale delle Milizie «i voti sono stati migliori dell’anno scorso. E fondamentale, credo, sia stato il supporto psicologico garantito durante e dopo la pandemia a ragazzi, insegnanti e genitori». Cristina Costarelli, che guida il liceo scientifico Newton, chiede di «confrontare il calo dei voti con gli anni precedenti al Covid, perché dal 2020 ci sono stati esami facilitati. Anche noi abbiamo messo a disposizione sportelli e corsi di supporto, ma le risorse che abbiamo sono poche».
 

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