Le raffiche di vento portate dalla tempesta Ciaran, tra i tanti disagi arrecati in queste ore alla Capitale, irrigidiscono anche i rapporti tra la Protezione civile capitolina e l'Ama. Con la prima che ha richiamato la municipalizzata dei rifiuti a «porre particolare attenzione», a migliorare lo spazzamento e la raccolta delle foglie dai marciapiedi e dalle carreggiate stradali. Foglie che con il vento finiscono nelle caditoie e che le acque trasformano in una poltiglia che blocca il deflusso della pioggia, allagando strade e piazze della Capitale. Anche perché su quest'attività si stanno registrando alcuni ritardi. Ieri mattina, dalla centrale operativa della Protezione civile capitolina è partita una email educata nei toni, ma chiara nei contenuti alla prima linea operativa di Ama: «In relazione ai fenomeni meteo avversi in corso e previsti per le prossime ore, caratterizzati da forti raffiche di vento sul territorio cittadino, tenuto conto anche della vegetativa autunnale e della conseguente defogliazzazione delle alberature, si chiede di porre particolare attenzione nei servizi di spazzamento superficiale, al fine di favorire la funzionalità degli impianti stradali di raccolta delle acque meteoritiche o miste».
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OSTIA E LUNGOTEVERE
In quest'ottica preoccupano soprattutto le manutenzioni a Ostia e sui lungotevere. Sul litorale il vento sparge le fronde di pini, lecci e farnie su tutto il territorio, peggiorando la situazione anche all'Idroscalo, che finisce sott'acqua scontando le mareggiate. Sui lungotevere, invece, c'è da fare i conti con le grandi foglie dei platani secolari che creano non pochi disagi verso Prati, Testaccio o San Paolo. Serve poi - per usare la locuzione inserita dalla Protezione civile nella sua mail - «porre particolare attenzione» negli interventi di pulizia e raccolta delle foglie in tutti i punti della città dove sono soliti registrarsi allagamenti: Ponte Milvio, corso Francia, l'Aurelia, il Trullo, la Tiburtina, San Lorenzo, senza dimenticare le aree dove si registrano infiltrazioni nelle stazioni della metropolitana come Manzoni, Re di Roma o Furio Camillo.
Nella scorsa estate, e appena nominato direttore generale di Ama, Alessandro Filippi aveva deciso di anticipare l'attività di spazzamento delle foglie, sfruttando le pulizie straordinarie che a settembre vengono effettuate davanti alle scuole prima della riapertura e davanti agli ospedali.
Nei giorni scorsi la municipalizzata ha trovato un accordo con il suo fornitore per riprendere la pulizia e già domenica le spazzatrici e le macchine aspiratrici saranno impegnate sui principali lungotevere (Della Vittoria, Mellini, Prati, dell'Acqua Acetosa, Flaminio o degli Inventori) oppure grandi arterie come via Merulana, viale Giulio Cesare, o viale Regina Margherita. Ma la situazione è complicata anche dai problemi strutturali della Capitale. Se il Simu, il dipartimento dei Lavori pubblici, riesce con non poche difficoltà a garantire la pulizia delle caditoie di sua competenza, lo stesso non avviene in quelle gestite dai Municipi; in città si sente soprattutto il deficit sul fronte dei collettori delle acque piovane, con il Comune che soltanto nel 2022 è riuscito a far partire i lavori di manutenzione su quello Alto Flaminio, mentre è fermo da dieci anni il Gronda, terminato, ma mai in funzione. In ultimo c'è da recuperare il forte gap registrato durante gli anni della giunta Raggi sulle potature: al riguardo, con i cantieri del giubileo, le manutenzioni sugli alberi scontano le limitazioni alla circolazione: per esempio quelle sui lungotevere si faranno soltanto di notte. In questo scenario, anche semplici foglie possono mandare in tilt, e sott'acqua, Roma.