Lazio, un mare da sogno: da Sabaudia a Santa Severa la mappa delle spiagge top​

Il dossier dell’Arpa sulle acque della regione: «Eccellente il 90% del litorale»

Lazio, un mare da sogno: da Sabaudia a Santa Severa la mappa delle spiagge top
di Giampiero Valenza
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Domenica 9 Luglio 2023, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 09:51

Si può passare un’estate tranquilla anche standosene in spiaggia a due passi da Roma. Il mare viene promosso nella stragrande maggioranza dei casi. L’Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, lo ha fatto emergere nel monitoraggio delle acque destinate alla balneazione, grazie ai campionamenti dell’Arpa fatti nell’ultimo triennio: di 267 chilometri di coste, 241,8 (l’89,9%) sono eccellenti e 17,2 km (il 6,4%), ha una qualità buona. Zoppicano poco più di sei chilometri di coste: il 2,3% ha una qualità sufficiente. E sono scarsi solo 2,8 km (l’1% del totale degli arenili laziali).

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DOVE ANDARE

Ci sono alcuni luoghi d’eccellenza che tra l’altro hanno ottenuto anche la bandiera blu di Legambiente per il 2023.

Quattro vele le hanno ottenute le isole di Ponza e Ventotene; tre vele Sabaudia, San Felice Circeo, Formia, Gaeta, Minturno, Sperlonga e Terracina in provincia di Latina e altrettante sono andate a Montalto di Castro e Tarquinia in provincia di Viterbo, due vele a Santa Marinella, Ostia, Nettuno e Anzio. Non si tratta di un riconoscimento che tocca solo la qualità dell’acqua: nelle vele vengono prese in considerazione anche la conservazione del territorio, l’accoglienza turistica, la pulizia di mare e spiagge, le attrattive culturali, i piani legati alla gestione sostenibile. In queste zone è più facile, comunque, imbattersi in un Tirreno più cristallino. Ma promosse per il suo mare anche realtà come Santa Severa.

In queste settimane le spiagge sono prese d’assalto: complici le prime ferie, in tantissimi hanno riaperto le seconde case sul litorale e approfittato degli stabilimenti balneari che vanno verso il tutto esaurito. Per risparmiare si punta anche sulle spiagge libere: lì per trovare un buon posto bisogna andare alle prime ore del mattino. 

ATTENZIONE

Malgrado il sempre maggiore interesse attorno alla sostenibilità, il Lazio paga il prezzo di un reticolo di fiumi e fossi abbastanza articolato. E, di conseguenza, ci sono divieti di balneazione. Nella Città metropolitana gli stop alle nuotate nel Tirreno valgono a Civitavecchia da 1.400 metri a sinistra di Torre Valdaliga al Porto, alle foci dei fossi Infernaccio e Scarpatosta e al Porto di Traiano. A Santa Marinella inibiti i bagni alla foce dei fossi delle Guardiole, di Castelsecco e delle buche, e di Portonuovo. Divieto anche nell’area tra il porticciolo di Santa Marinella alla foce del fosso Santa Maria Morgana, oltre che dal poligono militare al confine comunale. 
A Cerveteri non si fa il bagno dal confine comunale del poligono fino alla foce del Turbino e poi alla foce dello Zambra. Altrettanto (alla foce dei fossi Vaccina e Sanguinara), nel Comune di Ladispoli. Fiumicino soffre della presenza dei tanti fossi: inibita la balneazione alla foce del Cupino, del fosso delle cadute, di quello dei tre denari, del fiume Arrone, del Tevere (sia nel tratto a sinistra sia all’altezza del canale navigabile). A Roma non si può fare il bagno a destra del Tevere e davanti alla tenuta presidenziale. A Pomezia niente nuotate davanti ai fossi Pratica, della Crocetta, Orfeo e Rio Torto. Anche Ardea, come Fiumicino, di fiumiciattoli che arrivano in mare ne ha diversi: il divieto vale a destra del Rio Torto e alle foci del Fosso grande e della Moletta, del canale Biffi, del fosso del Diavolo, della Caffarella. Ad Anzio, oltre al divieto nell’area portuale, è inibita l’area davanti a Cavallo Morto. Nettuno, invece, ha uno stop dal porto a 300 metri a sinistra del fosso Loricina oltre che al poligono militare. 

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