Sos dei balneari per l’avanzata dell’erosione marina sul litorale di Focene. I tratti di costa davanti ai chioschi “Baraonda” e “40° all’ombra” sono in ginocchio e le due spiagge attrezzate ora rischiano di essere inghiottite dal mare. Il “Baraonda” è completamente circondato dal mare e la stabilità è a rischio nonostante la proprietà abbia posato in acqua nuovi pali in legno per impedire il crollo della veranda. Sono particolarmente preoccupati anche i residenti di sei immobili, dietro al “Baraonda”, che hanno visto i marosi spingersi all’interno dei giardini, vanificando così l’azione dei new jersey posati, con interventi di somma urgenza, dall’assessorato ai Lavori pubblici di Fiumicino. Il moto ondoso, infatti, supera la rudimentale barriera e arresta la corsa sui muri di recinzione, penetrando nelle proprietà private dai cancelli che si affacciano sull’arenile.
APPELLO DEI RESIDENTI
«Siamo molto preoccupati – dice Valerio Taddei, protagonista dell’incatenamento sui sostegni a mare del “Baraonda” alcune settimane fa -.
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COMITATO CITTADINO
Scende in campo anche la presidente del Nuovo comitato cittadino di Focene. «I residenti nelle case dietro alle due spiagge attrezzate vivono giornate di ansia – precisa Antonella Gardin – serve una soluzione in tempi rapidi onde evitare che le cose precipitino». Nel tratto costiero dove insiste il chiosco “40° all’ombra” il titolare fa l’elenco dei danni. «Da circa 18 anni lavoro per creare ostacoli con cui impedire al mare di spazzare via il mio chiosco», precisa Antonio Quaranta alle prese con uno scalino di sabbia alto circa 2 metri e dove sono all’opera tre operai con un mezzo meccanico. Il balneare intende costruire una barriera con sacchi di sabbia per cercare di frenare i marosi giunti di nuovo a pochi passi dalla veranda del suo chiosco. «Da anni continuo a ripetere che occorre una barriera soffolta a circa 200 metri dalla costa, già presente lungo tutta la costa di Focene – conclude Quaranta -. Non comprendo per quale motivo i tecnici della Regione abbiano escluso dal progetto sia il tratto davanti al “Baraonda” che quello dove insiste il mio chiosco. Oggi sono costretto spendere circa 5mila euro per pagare questa opera tampone che non servirà a molto vista l’avanzata del mare. Sono stanco di invocare aiuti ma confido in un tempestivo intervento della Regione». Intanto, nel varco a mare di via delle Came, alcuni residenti si sono muniti di pale e all’insegna del “fai da te” hanno liberato dalla sabbia l’ostruito accesso in spiaggia.