Emis Killa e Guè Pequeno, bufera sul concerto di Capodanno a Ladispoli, cittadini: «Non diamo soldi a rapper che inneggiano alla violenza». Cancellato Emis Killa

I contribuenti infuriati per la decisione del sindaco: 200mila euro a Emis Killa e Guè Pequeno

Emis Killa e Guè Pequeno, bufera sul concerto di Capodanno a Ladispoli, cittadini: «Non diamo soldi a rapper che inneggiano alla violenza». Cancellato Emis Killa
di Federica Pozzi
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Martedì 28 Novembre 2023, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 08:37

I cittadini di Ladispoli non ci stanno. «Non si possono spendere 350mila euro di soldi pubblici per cantanti che inneggiano alla violenza sulle donne», sono alcune delle frasi che compaiono nei commenti sotto alla locandina pubblicata sulla pagina Facebook del Comune che annuncia il grande concerto della notte di Capodanno, voluto dal sindaco Alessandro Grando. I due rapper che si esibiranno sono Emis Killa e Guè Pequeno, seguitissimi dai giovani ma accusati da tempo di avere nei testi delle loro canzoni frasi che inneggiano alla violenza sulle donne. È dello scorso 20 novembre, infatti, la denuncia del Codacons ad alcune delle loro canzoni. Alla fine il sindaco cancella l'esibizione del rapper Emis Killa. 

Ladispoli, la delibera della giunta comunale fa infuriare i cittadini

Ladispoli è in fermento per la delibera numero 276 del 22 novembre scorso con cui la giunta comunale ha stanziato 345mila euro per il concertone di Capodanno che si terrà in piazza Falcone dalle 22 del 31 dicembre 2023 alle 2 del primo dell’anno. A far infuriare i cittadini non solo la cifra che tra l’altro ricadrà sui contribuenti, ma il fatto che parte dei soldi stanziati - 200mila euro - andrà proprio a Emis Killa e Guè Pequeno, due rapper molto popolari nel panorama musicale giovanile italiano ma anche ampiamente discussi per il contenuto di alcune delle loro canzoni. Il tutto dopo due giorni dalla denuncia del Codacons e tre giorni prima dalla ricorrenza della giornata contro la violenza sulle donne. Ed è proprio su quest’ultimo punto che insorgono i cittadini. Tanti i commenti sotto al post pubblicato su Facebook dal Comune, fiero di aver organizzato «un concerto indimenticabile» che permetterà «a migliaia di ragazze e ragazzi di festeggiare nella loro città l’arrivo del nuovo anno senza doversi spostare a Roma o in altre località». «E poi facciamo le fiaccolate e le manifestazioni contro la violenza che tristezza», si legge nei commenti dei cittadini.

E ancora: «Chi esalta e fa il verso con frasi violente, sessite, retrograde non deve avere alcuna attenzione, tanto meno una piazza disponibile. I ragazzi meritano altro, non gentaglia». Non mancano i commenti sulla cifra da capogiro che verrà destinata all’evento: «350 mila euro di soldi pubblici li avrei spesi diversamente». 

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Ladispoli, la risposta del primo cittadino alle critiche

Ma il sindaco sembra non curarsi delle critiche e va avanti per la sua strada, puntando sul gran numero di persone previste – cinque mila - e assicurando, in un lungo post sulla sua pagina social, che non saranno cantate canzoni che inneggiano alla violenza oltre al fatto che si tratta di una spesa «non certo proibitiva se parliamo del bilancio di una Città come Ladispoli. Si tratta infatti di somme che rappresentano lo 0,33% del bilancio complessivo e più in particolare dello 0,75% delle spese correnti». Poi conclude: «Io sono convinto che sia una semplice questione di mentalità. A Ladispoli molti continuano ad avere la “mentalità da paesello”, per cui non va bene mai niente». 

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Ladispoli, la denuncia del Codacons contro Emis Killa e Guè Pequeno 

Nei giorni in cui l’Italia era – e lo è ancora - scossa dall'omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, il Codacons e il Moige annunciavano provvedimenti contro alcuni rapper e trapper. Il primo, tramite il suo presidente Carlo Rienzi ha annunciato di aver «deciso di rivolgere un appello a tutte le radio italiane, a Youtube e alla Siae affinché boicottino i brani di rapper e trapper che contengono frasi violente o aggressive verso le donne».

Tra queste canzoni ne venivano citate due proprio dei rapper invitati a Ladispoli. “Nei guai” di Emis Killa: «Guarda quella / come mastica la cicca. / Le fischio ogni volta / che passa di qui. / Vorrei prenderla da dietro / come in Assassin’s Creed». E “Xxx, part 2 Hardcore“ di Guè Pequeno: «Ste scene troppo hard / stupide senza charme. Serve una mazza e scalpello, / oppure il mio uccello, / per arrivare lì in fondo / per abbatterla. Da dietro come un cane / mentre lei mangia il suo food / la lascio stare solo / quando la sua pancia è full». 

«Dinanzi ai numerosi casi di femminicidio – spiegava la vice presidente Moige, Elisabetta Scala - segnaliamo numerosi testi dei cantanti rapper e trapper, che coinvolgendo un largo pubblico di minori, rischiano di incitare alla violenza di genere e di contribuire all'aumento dei tragici casi di femminicidio nel nostro Paese. Questi testi spesso denigrano le donne, presentandole come oggetti e proprietà degli uomini». 

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