Claudio De Luca, lo chef dimenticato dalla Asl ora torna a vivere. Un mese bloccato in casa per la sedia a rotelle rotta

Affetto da una rarissima malattia, la Nlsdm: la rottura improvvisa del braccio meccanico lo aveva visto rimanere piantato in strada durante una passeggiata

Claudio De Luca, lo chef dimenticato dalla Asl ora torna a vivere. Un mese bloccato in casa per la sedia a rotelle rotta
di Giampiero Valenza
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Martedì 15 Agosto 2023, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 09:05

Gli si rompe la sedia a rotelle e lui rimane bloccato in casa: non poteva più muoversi per far nulla, costretto nelle sue quattro mura per un intervento di riparazione che non arrivava. Ma è bastato il suo racconto al Messaggero, qualche giorno fa, per risolvere il problema in meno di 24 ore. La storia è quella dello chef Claudio De Luca, 53 anni, affetto da una rarissima malattia che lo costringe a seguire una cura sperimentale in Giappone. La sua Nlsdm, una patologia causata dall'accumulo di lipidi, lo ha portato da diversi anni a spostarsi solo attraverso la sua sedia a rotelle mossa da un motore elettrico. La rottura improvvisa del braccio meccanico lo aveva visto rimanere piantato in strada durante una passeggiata. «Sono rimasto sotto il sole di luglio bloccato con la carrozzina, con pacemaker e defibrillatore. Una situazione davvero incredibile», aveva raccontato. E, da allora, la sua vita si è complicata tantissimo, perché non aveva più l'autonomia necessaria per spostarsi. Dopo il racconto dello scorso dieci agosto, la soluzione. «Sono stato contattato dalla Asl Roma 1 il giorno stesso e dopo un'ora mi ha chiamato il responsabile dell'officina che ripara le sedie per conto della Asl - sottolinea lo chef - Il giorno dopo sono venuti in due, il responsabile e il tecnico, e in un'ora e mezza hanno risolto il problema. Ringrazio la Asl per l'intervento tempestivo. Ora torno a vivere».

L'EPILOGO

L'uomo, ora, è tornato a muoversi tra le vie del suo quartiere, Boccea.

E la storia ha un lieto fine: ì non gli si è rovinata l'estate più di quanto, invece, si prospettava. Torna a poter sognare una vita di lavoro. De Luca, infatti, ha fatto il cuoco negli Stati Uniti d'America per molti anni e ha intenzione di aprire una nuova attività proprio a Roma, insieme alla moglie. «A settembre mi dovrebbero dare il locale al mercato di Andrea Doria in via Trionfale», dice. Con la sedia a rotelle funzionante ora può quindi continuare a progettare il suo futuro.

L'ALLARME

Ma se lo chef di Boccea può dire di aver risolto la questione, ci sono tantissime altre persone che, a Roma, stanno pagando a caro prezzo un'estate fatta di solitudine e di barriere architettoniche, un mix che rende difficile una vita autonoma in città. Lo sanno bene le associazioni di volontariato che proprio in queste settimane hanno rafforzato le iniziative per rendere più leggera l'estate di anziani soli e disabili.

Secondo una recente stima di Roberto Messina, presidente di Senior Italia-Federanziani, sono circa 400 mila gli over 65 che stanno passando l'estate da soli nel Lazio. A questi vanno aggiunti, solo a Roma, i circa 200 mila disabili che hanno necessità tutte diverse e che comunque, tutto l'anno, si scontrano con barriere architettoniche che li bloccano in casa. Tolte le manutenzioni che vengono fatte in ritardo (come la storia di Claudio De Luca), ci sono marciapiedi troppo stretti, invasi dai rifiuti, con buche improvvise e invasi dalle sterpaglie che rendono la vita davvero difficile. Poi c'è anche l'inciviltà di chi mette l'automobile sulle strisce pedonali o nelle zone interdette come sui parcheggi destinati ai disabili. Altro capitolo che contribuisce a segregare in casa chi ha difficoltà nel movimento, i problemi all'accesso dei mezzi pubblici. Sulla metro A alcune fermate non hanno ascensori e soprattutto chi visita Roma la prima volta, e ha difficoltà di movimento, si trova a dover superare grandi ostacoli ogni volta.

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