Roma, l'illusione dei bus in arrivo: avvisi sbagliati sui display ed esplode l'ira dei cittadini: «Tempi inattendibili»

Errori anche sui monitor delle metro. "Chi non è di Roma fatica a orientarsi"

Roma, l'illusione dei bus in arrivo: avvisi sbagliati sui display e ira dei cittadini: «Tempi inattendibili»
di Giampiero Valenza
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Martedì 20 Giugno 2023, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 15:22

Prossima fermata Anagnina. E invece no: la metropolitana va da tutt'altra parte, direzione Battistini. Un guaio per chi si distrae per un momento e si trova, all'improvviso, a chilometri di distanza dal luogo del suo appuntamento. I minuti contati se ne vanno a farsi friggere davanti a un'informazione sbagliata, affidandosi (in buona fede) a quelle che vengono date dal servizio pubblico. Si sale in superficie e si va alla fermata dell'autobus. Praticamente dovunque c'è un virus che sembra colpire le paline luminose: il tabellone dice che è in arrivo il bus. Invece passa dopo dieci o venti minuti. A via Veneto succede con l'85 che porta verso Arco di Travertino. «Sembra sempre in arrivo, invece aspetto da tanto, almeno un quarto d'ora», racconta Marcella, 64 anni, che vuole andare all'Appio senza passare dalla metro. Che questo accada di giorno o di notte, poco importa: il disagio è continuo. C'è chi ha gettato la spugna e non guarda neanche più i tempi di attesa.

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PERCHÉ SUCCEDE

Tutto ruota attorno a un problema, il disallineamento tra le informazioni gps e i sistemi digitali.

E basta un incidente lungo la strada che ferma un bus che il suo cambio di marcia non viene subito "digerito" dal sistema e quindi genera un'informazione incoerente. Quindi, a cascata, ne pagano le conseguenze pure i pendolari. «Sono inutili anche le app - dice Alessandro, 32 anni, che lavora in centro e usa il bus per andare verso il quartiere Africano - Ormai ho capito che le indicazioni che trovo sui siti non sono più attendibili. Immagino cosa possano pensare i turisti». Addio precisione del mondo digitale, dunque. Si va a spanne. E, come se si fosse dal medico di base quando si dice «Chi è l'ultimo?» alla fermata dell'autobus torna di moda la domanda: «È già passato il 590?». In metropolitana c'è chi racconta di aver perso le coincidenze di diversi treni per non aver controllato l'effettiva corrispondenza tra il display luminoso e il passaggio dei mezzi. «È bastato un niente e invece che a Termini mi sono trovato a Repubblica, le indicazioni all'interno del vagone erano tutte sballate», racconta un viaggiatore.

 

IL PIANO

Il Campidoglio ha un piano per migliorare l'efficientamento del sistema digitale di informazione. Si parte già da quest'estate (il via è previsto per il primo luglio) con la sperimentazione del sistema Maas (Mobility as a service), un sistema che metterà insieme non solo il trasporto pubblico, ma anche i mezzi di auto, biciclette e monopattini in sharing e il servizio taxi. Sarebbe dovuto partire con la Fase 0 a gennaio 2022 con un numero limitato di utenti e l'integrazione con il mondo dei monopattini. Ora la tabella di marcia dice che il ritardo è di più di un anno e mezzo. E qui non ci sono tabelloni luminosi sbagliati che tengano. Poi ci sono le nuove paline smart e, per il Giubileo, saranno davvero tante. All'interno di un ampio finanziamento di 61 milioni di euro di risorse del Giubileo arriveranno 435 paline smart con tanto di schermo Lcd, di cui 20 con un touchscreen interattivo (come quello di un tablet, per internderci). Ognuno costerà 85 mila euro. E poi ci sono 405 paline elettroniche, quelle che anche oggi dicono quali sono i tempi di attesa. Ognuna costerà 30.000 mila euro. E con il Maas nuovo di zecca e tabelloni nuovi, l'obiettivo è di non perdere più appuntamenti e coincidenze.
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
 

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