Bonus taxi a Roma, rimborsi tardivi flop del piano anti-traffico. I conducenti: «Fino a un anno per riavere i soldi»

All’iniziativa lanciata dal Campidoglio ha aderito solo un conducente su cinque

Bonus taxi a Roma, rimborsi tardivi flop del piano anti-traffico. I conducenti: «Fino a un anno per riavere i soldi»
di Luisa Urbani
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 08:36

Tutti in taxi a prezzi ridotti per limitare il traffico durante le festività. Nel piano mobilità messo a punto dalla giunta Gualtieri per il periodo natalizio c'è, tra le altre cose, anche la possibilità - per tutti - di utilizzare i taxi a tariffe scontate. Basta collegarsi al sito dedicato e scaricare il buono viaggio per ottenere uno sconto del 50%, per un massimo di 20 euro a corsa. Una buona idea in teoria, ma che - nella pratica - non sta avendo il successo sperato. Almeno in questi primi 10 giorni di vita dell'iniziativa.

LA PROVA

Piazza Barberini, è sabato pomeriggio. Ci sono otto taxi in sosta, in attesa di caricare nuovi clienti. Clienti che dunque possono viaggiare con uno sconto del 50% o del 100% se disabili. «No, non aderisco» dice il primo tassista. «No no, non accetto buoni» afferma convinto il secondo. «No, mi dispiace, quest'anno non ho partecipato» aggiunge il terzo. E così tutti gli altri. Fino all'ultimo. Impossibile fare una corsa a prezzo ridotto. Identico problema riscontrato, nella stessa giornata, anche in zone più periferiche come Giardinetti o nel quartiere Collatino. Dieci taxi su dieci hanno detto di no ai buoni.
L'iniziativa del Campidoglio, che dall'8 dicembre durerà fino al 31, non è stata dunque accolta di buon occhio dalla maggior parte dei tassisti. Il motivo? Puramente burocratico- organizzativo.
«Il problema sono i rimborsi che arrivano in biblici. Io racconta Ivan, tassista di Bolzano 67 - ho sentito colleghi che hanno dovuto aspettare anche un anno per riavere i soldi. Per questo non ho mai aderito. Già il nostro è un lavoro complicato tra stress legato al traffico e continue aggressioni da parte dei clienti. Ci manca solo che ci complichiamo la vita con i buoni. Anche perché qualcuno, aggiunge il 45enne, «non l'ha proprio mai ricevuti».
Lui è solo uno dei tanti che non ha accettato.

E i numeri lo confermano.

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IL SINDACALISTA

Radiotaxi 3570 è la più grande cooperativa che opera a Roma. Ha una flotta di 3700 tassisti. Di questi «ha aderito il 20%, all'incirca 750 persone» spiega Walter Sacco, rappresentante sindacale Uri Lazio, aggiungendo che di anno in anno le adesioni sono sempre meno.
«Nel 2021, quando partì l'iniziativa, al tempo legata ai finanziamenti governativi per i bonus durante la pandemia, l'adesione fu al 100%. Poi, però, per via dei rimborsi che arrivarono tardissimo o non arrivarono proprio, nel 2022 ha partecipato meno del 50% della flotta del 3570».
Silvia, che guida Padova 16, nel 2021 aveva accettato con favore l'idea. Per poi, però, pentirsene. «Mi sembrava una bella occasione per lavorare un po' di più. Ma alla fine più che un vantaggio è stato un danno. Ho ottenuto il rimborso di 400 euro dopo 6 mesi. So che non parliamo di cifre enormi, ma sono comunque soldi miei che ho diritto di riavere in tempi brevi. Posso accettare entro un mese, ma non di più. Perché io per fare una corsa impiego tempo e spendo benzina. Sono soldi che sborso subito e che devo riprendere in tempi brevi».

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LE PROPOSTE

«L'idea è ottima, ma la procedura troppo contorta. Per questo noi abbiamo chiesto di cambiarla. Come cooperativa - prosegue Sacco - ci siamo offerti di fare da intermediari tra il Comune e il singolo tassista, ma dal Campidoglio non hanno accettato. Capisco che vogliano controllare tutto per evitare che ci siano furbetti, ma alla fine così non partecipa nessuno». Il che significa che in una città grande come Roma la possibilità di trovare un taxi su cui viaggiare a prezzi ridotti è davvero bassa.
«Stiamo scontando i problemi organizzativi del primo anno, ma già dallo scorso le cose sono cambiate e siamo riusciti a elargire i pagamenti in tempi più rapidi» rispondono dall'assessorato ai trasporti.
I conti sul progetto del 2023 si faranno alla fine, ma al momento una certezza c'è: i pochi aderenti, come dimostrano i primi dati, in 10 giorni hanno ricevuto 6-7 buoni. Nemmeno uno al giorno.
 

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