Roma, bomba esplode sul litorale: a Dragona residenti svegliati dal boato. È il terzo ordigno in tre giorni

L’esplosione davanti a un autosalone. Non si escludono legami con i raid delle scorse ore a Ostia e Fiumicino

Bomba esplode sul litorale di Dragona, residenti svegliati dal boato: è il terzo ordigno in tre giorni
di Moira Di Mario
3 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Agosto 2023, 00:33

Tre bombe in tre giorni. La prima lunedì sera a Ostia davanti a una delle quattro caserme della guardia di Finanza, l’altra, poche ore dopo a Fiumicino davanti a un ristorante e infine la terza la notte tra mercoledì e ieri a Dragona, davanti a un autosalone. I tre episodi potrebbero essere collegati tra loro, dietro non è esclusa un’unica regia, quelle delle intimidazioni per il racket o per il controllo delle piazze di spaccio. Torna, insomma, l’incubo attentati nel territorio del Decimo Municipio e anche oltre. La bomba esplosa la notte di ieri l’altro a Dragona ha provocato un boato fortissimo che ha svegliato i residenti di un esteso tratto di via di Dragone e vicolo di Dragone.

Roma, tritolo contro il ristorante “Da cacio e pepe” di Isola Sacra: esplodono i vetri dei palazzi

L’ALLARME

Qui poco prima dell’1 di notte un ordigno rudimentale è scoppiato tra le due vetrine di un autosalone, scheggiando appena le porte, annerendo la facciata della piccola palazzina a due piani e danneggiando un’auto parcheggiata a poche decine di metri.

La detonazione è stata avvertita nitidamente a chilometri di distanza, mentre a Bagnoletto, quartiere poco distante, i cittadini hanno visto alzarsi del fumo nero. Tante le richieste di intervento arrivate al 112 da parte di cittadini impauriti dalla deflagrazione. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Acilia che hanno trovato a terra della polvere bianca e il muro annerito. Non è ancora chiaro se ad esplodere sia stata una bomba carta. Sicuramente si è trattato di un ordigno rudimentale. Il titolare dell’autosalone, rintracciato dai militari, ha dichiarato di non aver mai subìto minacce, né richieste estorsive. Un elemento che gli investigatori vogliono tuttavia approfondire. Qualche elemento potrebbe arrivare dai filmati delle telecamere di video sorveglianza esterne al negozio che puntano verso il marciapiede e il vicolo. «L’esplosione è stata molto forte – racconta Franco - noi abitiamo due strade prima del vicolo e ci siamo spaventati perché la deflagrazione si è percepita nitidamente». La detonazione pur assordante non ha effettivamente provocato crolli e le vetrine della rivendita di auto sono rimasti intatte. Più un avvertimento, insomma, che una punizione vera e propria. L’episodio potrebbe essere collegato alle altre due esplosioni avvenute a poche ore di distanza l’una dall’altra a Ostia e Fiumicino.

I PRECEDENTI

La prima, la sera di lunedì scorso intorno alle 11,30 quando una bomba piazzata sotto una macchina è scoppiata in via delle Fiamme Gialle, davanti a una delle quattro caserme della guardia di finanza. Poche ore più tardi, alle 3 di notte, un ordigno, con qualche etto di tritolo al suo interno, ha mandato in frantumi i vetri e divelto la struttura esterna del ristorante “Da cacio e pepe” in via Passo Buole a Isola Sacra. Davanti alla porta d’ingresso del locale, gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Fiumicino hanno trovato un cratere profondo circa cinquanta, sessanta centimetri, dove è stata fatta deflagrare la bomba che ha devastato la veranda del ristorante. Il titolare ha spiegato agli investigatori di non aver mai ricevuto minacce o richieste estorsive. Un copione già visto e sentito per i poliziotti che stanno tuttavia indagando per capire la matrice dell’intimidazione. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA