Roma, tritolo contro il ristorante “Da cacio e pepe” di Isola Sacra: esplodono i vetri dei palazzi

E lunedì sera a Ostia bomba intimidatoria vicino alla caserma della Guardia di Finanza

Roma, tritolo contro il ristorante “Da cacio e pepe” di Isola Sacra: esplodono i vetri dei palazzi
di Moira Di Mario e Umberto Serenelli
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Martedì 8 Agosto 2023, 22:34 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 12:44

Due boati, due forti esplosioni in strada hanno gettato nel panico i cittadini di Ostia e Fiumicino. Il primo, nella tarda serata di lunedì scorso in via delle Fiamme Gialle a Stella Polare, l’altro nel cuore della notte ha svegliato i residenti di via Passo Buole a Isola Sacra, nella cittadina aeroportuale. A deflagrare sono stati due ordigni rudimentali, verosimilmente a scopo intimidatorio. E se a Ostia la bomba carta ha danneggiato un’auto parcheggiata, a Fiumicino ha invece colpito il ristorante “Da cacio e pepe”. 

Qui l’ordigno, a quanto pare, con qualche etto di tritolo al suo interno, ha infatti mandato in frantumi i vetri e divelto la struttura esterna del locale. È successo intorno alle ore 3 della notte tra lunedì e ieri.

I vicini hanno immediatamente telefonato alla polizia di Stato del commissariato di Fiumicino città. Il dirigente Giovanni Di Sabato ha tempestivamente inviato sul posto una pattuglia che prima di intervenire ha chiesto il supporto degli artificieri e dei vigili del fuoco. 

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LA PAURA

Davanti alla porta d’ingresso dell’attività commerciale gli inquirenti hanno scoperto un cratere profondo circa cinquanta, sessanta centimetri dove appunto è stata fatta deflagrare la bomba che ha devastato la veranda del locale che si affaccia su una delle principali arterie del comprensorio isolano dove è notevole la densità di traffico anche nelle ore notturne. 

«Sono stato svegliato da un forte botto e ho pensato all’esplosione di una bombola del gas – dice Franco, dipendente della società adibita alla raccolta dei rifiuti nel Comune costiero - mi sono poi addormentato e alle 4.30 mi sono alzato per andare al lavoro. Sono passato con la mia auto davanti al ristorante e con stupore ho visto che era circondato da mezzi dei pompieri e da alcune pattuglie della polizia». 

Nei palazzi davanti all’esercizio i vetri delle finestre sono andati in frantumi a causa del violento spostamento d’aria provocato dall’esplosione. Colti dal panico non sono più riusciti a chiudere gli occhi anche per il frastuono delle sirene spiegate dei mezzi di soccorso. Per fortuna il locale era chiuso quindi non si sono registrati feriti ma la cosa preoccupa gli abitanti perché l’episodio è doloso e sembra un chiaro avviso della malavita. Sull’episodio stanno indagando gli agenti del commissariato di via Portuense che hanno effettuato un sopralluogo tra i tavoli e le sedie spinte dall’esplosione ai lati della veranda. 

È stata predisposta l’apertura di un’inchiesta per stabilire la dinamica dell’accaduto e nella tarda mattinata sono stati ascoltati in commissariato i titolari del ristorante che è stato poi messo in sicurezza con un nastro per tenere lontani i tanti curiosi. Nel corso della mattina davanti a “Da cacio e pepe” c’è stata la fila di curiosi attratti dagli evidenti danni all’esercizio isolano. 

Potrebbe essere un atto intimidatorio anche l’esplosione della bomba carta in via Fiamme Gialle a Ostia, dal lato opposto al comando della guardia di finanza. E intorno alle 11,30 di lunedì sera sono stati proprio i berretti verdi i primi ad arrivare sul posto. Con loro anche gli artificieri della polizia di Stato, mentre sull’episodio sta indagando la procura di Roma per capire chi ha materialmente confezionato e piazzato l’ordigno, come è stato realizzato, chi era il destinatario. Da chiarire anche il movente. Bocche cucite, al momento, tra gli investigatori che tuttavia non escludono alcuna ipotesi. Un aiuto potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza della zona e quelle intorno al comando territoriale della guardia di finanza. 

I PRECEDENTI

Il boato di lunedì sera ha fatto immediatamente pensare alle altre bombe piazzate a Ostia. L’ultima ad aprile scorso all’esterno del ristorante, “Pizza in Piazza”, in piazza Quarto dei Mille. Il titolare del locale, ascoltato dai carabinieri, aveva chiarito di non aver mai ricevuto minacce o richieste estorsive. Solo due mesi prima nel cuore della notte le fiamme avevano danneggiato la cucina e una parte del ristorante Antichi Sapori in via Aristide Carabelli a Ponente. I titolari dell’attività avevano immediatamente capito che si era trattato di un atto doloso. Un anno fa, infine, un rogo distrusse il ristorante hawaiano Nalu Pokè in via Pietro Rosa. Il gesto doloso non scoraggiò i proprietari che riaprirono il locale dopo un paio di settimane. 
 

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