Viaggio al centro della malattia. Una storia autobiografica per turbare ma anche per riflettere. A via Giulia tutto è pronto per la prima dell’inaspettato “Io e Lei, Confessioni della sclerosi multipla”. Forte testo di Fiamma Satta, tratto dal suo omonimo romanzo, interpretato da Melania Giglio e con la regia di Daniele Salvo. Tra trucchi e abiti di scena, il cast si concede uno scatto ricordo in camerino prima che il sipario si alzi. C’è grande attesa per questo lavoro davvero intimo e introspettivo che catalizza intellettuali e attori.
Tra i primi a raggiungere il teatro Off/Off Urbano Barberini con la moglie Viviana Broglio, Carmine Amoroso, Pino Strabioli con il bassotto Peppino, Elena Croce e Emanuele Salce che chiacchiera con la giovane attrice Alessia Santini.
C’è grande curiosità, tra i presenti, per i personaggi femminili in scena, legati da una singolare relazione che somiglia a una seduta psicoanalitica senza filtri, che dà slancio alla costruzione dell'identità e diventa una spietata cartina di tornasole per la coscienza. A dire "Io" è una voce narrante del tutto inedita, la sclerosi multipla, capace di terrorizzare soltanto col suono del proprio nome. Egocentrica come una primadonna, dotata di un'ironia corrosiva, politicamente scorretta, determinata, ingombrante, maltratta tutto e tutti. La sua vittima prediletta, però, è la "lei" del titolo, quella “Miagentileospite”, amatissima e disprezzata in ugual misura dell'inquietante narratrice. Le due linee narrative, la malefica progressione della malattia e la storia d'amore, corrono parallele fino a incontrarsi nel sorprendente coup de théâtre finale. Cos'è, dunque, questo racconto unico e potentissimo? Una storia che turba, diverte e fa riflettere. Lunghi applausi a fine show.