Al Circolo Aniene tutti in campo sfogliando Walter Sabatini

Alla presentazione del libro del direttore sportivo arrivano Daniele De Rossi, Sergio Rubini, Giovanni Malagò e Ilaria Spada

Da sinistra, Giovanni Malagò e Walter Sabatini
di Roberta Savona
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 21:47 - Ultimo aggiornamento: 21:48

Il primo capitolo letterario di Walter Sabatini dal titolo “Il mio calcio furioso e solitario”, edito da Piemme, è stato presentato insieme al giornalista Jacopo Volpi e a Giovanni Malagó al Circolo Canottieri Aniene, chiamando a raccolta tanti protagonisti del macro-mondo del calcio. Sergio Rubini, tra i presenti, legge le parole dell’ex dirigente sportivo di AS Roma e Bologna FC, suscitando le emozioni di una platea accolta dal carisma e dalla storia sportiva di Sabatini. Barba incolta, sigarette, parole di resilienza e lotta, ed una consapevolezza di vita e calcio di un uomo cresciuto a pane e pallone.
 

Tra i primi ad arrivare Daniele De Rossi, “il figlio più grande”, così definito più volte dal direttore. L’ex capitano di Roma e Nazionale infatti, non ha voluto mancare alla presentazione del libro a cui ha preso parte regalando selfie ai romanisti presenti, ancora affezionati alla parentesi giallorossa di Sabatini. Per De Rossi si sprecano i flash con Diego Perotti e suo padre Alberto. Il volume segna per il manager del calcio il fischio d’inizio in campo letterario, fatto con un libro che “sembra essersi auto generato” e dove le parole sono corse via dalla mente ai fogli. Come la vita o il pallone: «Non ho raccolto appunti, ho lasciato che i pensieri andassero. Ho vissuto e respirato calcio da sempre. Nel libro parlo della Roma e di altre società che sono ancora nel mio cuore. Non scrivo male vi dico la verità. Il libro è abbastanza godibile, sono anche meravigliato di esser riuscito a scrivere in modo così scorrevole».
 

 

Applaudono l’attrice Ilaria Spada con Beatrice Lago, Amedeo Goria, il giovane regista Daniele Frontoni alle prese con il corto “Maledetta Primavera” dedicato al calcio femminile, il giornalista Fabrizio Maffei e poi ancora, Maria Monsè con il marito Salvatore Paravia e la presentatrice Francesca Brienza. E mentre le letture di Rubini strappano sorrisi ed evocativi pensieri, come quelli del padre Walter per il figlio Santiago, a cui è dedicato buona parte del libro, si sprecano gli aneddoti raccontati dai tanti giornalisti sportivi e habitué del calcio. Come l’omaggio di Massimo Fabbricini, presidente del circolo, che ha ricordato l’uomo e soprattutto il calciatore di quella Roma 76-77 firmata da Nils Liedholm, dove Sabatini giocò dieci partite sostituendo da Conti a Di Bartolomeo passando per Prati, Pellegrini e altri, confermando grande intelligenza calcistica e visione di gioco. Commozione ed un interminabile applauso è dedicato al ricordo della vicenda umana e sportiva di Siniša Mihajlović, eroe del calcio contemporaneo, per cui sono presenti in sala la moglie Arianna e i figli Viktorija e Miroslav. “Dedico questo libro alle persone che non ho nominato, ma che sono presenti nella mia vita quanto quelli di cui ho scritto”, ha concluso poi Sabatini, raccogliendo l’affetto dei presenti tra cui la moglie Fabiola. 
 

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