Romaeuropa, dalla musica incendiaria electro chaabi ai Berliner diretti da Petrenko: il gran finale del festival

Reich / Richter con l'Ensemble intercontemporain
di simona antonucci
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Giovedì 18 Novembre 2021, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 07:14

Più di 500 artisti, da Gus van Sant a Mahmood, Israel Galvan o Mundruczó, provenienti da 15 Paesi del mondo per un totale di 86 progetti andati in scena a Roma in oltre 20 luoghi della città. Per il Festival Romaeuropa, inaugurato il 14 settembre al Parco della Musica dal Collettivo di acrobati Xy che ha incantato la Cavea, arriva il gran finale: comincia il 20 novembre e finisce la sera del 21 la maratona di musica, danza e cinema: da Vittorio Montalti con Blow Up Percussion/Tempo Reale a Olivier Dubois, dall’Ensemble intercontemporain in “Reich/ Richter”, l’Edison Studio, Alva Noto & Anne – James Chaton fino ai Berliner Philharmoniker diretti da Kirill Petrenko.

 

Vittorio Montalti

La kermesse «che ha condensato tre anni di lavoro», siega il direttore di Romaeuropa Fabrizio Grifasi, «con spettacoli che erano stati programmati prima del Covid, quelli annullati per l’epidemia, ma anche nuovi progetti» si chiude con un bilancio alle stelle e un programma di grandi prime.

Si parte il 20 novembre alle 19 con Vittorio Montalti. Romano, classe 1984, tra i musicisti più acclamati della sua generazione, intreccia l’elettronica con la scrittura strumentale, esplorando l’influenza del suono elettronico nella nostra cultura. In The smell of blue electricity, l’incontro tra l’ensemble di percussionisti Blow Up Percussion e il compositore (che esegue la parte elettronica).

Olivier Dubuois

Si prosegue alle 21 in sala Petrassi (in replica il 21 novembre alle 17) con Olivier Dubuois: dopo aver vissuto per molti anni tra Parigi e il Cairo, il coreografo porta in scena la sua singolare visione dell’Egitto di oggi in una pièce per 7 musicisti/interpreti. Centrale in ITMAHRAG è il Mahraganat, stile musicale conosciuto anche come “electro chaabi”, creato dai giovani egiziani dei quartieri popolari del Cairo, oggi voce di un’intera generazione e ritmo che invade le strade, i taxi, i matrimoni, le feste alla moda di tutto l’Egitto. Una danza “incendiaria”, come la definisce lo stesso Dubois.

Reich / Richter

Domenica 21 novembre alle 17 in sala Santa Cecilia il celebre Ensemble intercontemporain, fondato da Pierre Boulez nel 1976, presenta Reich / Richter, un concerto unico in co-realizzazione con Fondazione Musica per Roma, in cui le musiche di Steve Reich dialogano con le immagini video prodotte dal pittore tedesco Gerhard Richter, tra i massimi artisti viventi. L’opera video è impreziosita dall’esecuzione del rinomato Ensemble per uno spettacolo unico di musica e immagini. In programma anche altre due opere che sintetizzano lo stile del grande compositore americano: Piano Phase ed Eight Lines.

Edison Studio

Alle 18 in sala Teatro studio Brogna sarà la volta di Inferno (1911) da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri, musicato dal collettivo Edison Studio che in occasione del 700° anniversario della morte di Dante, ha composto una nuova versione della colonna sonora del film più visiorario del cinema muto italiano di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe De Liguoro. La proiezione della versione restaurata del film (a cura della Cineteca di Bologna) è accompagnata dalla performance live di Edison Studio: una composizione vocale, meccanica, modificata dalla natura e dalla storia della musica, orchestrata e trasformata dal vivo con gli strumenti di nuove tecnologie.

Alva Noto

Alle 19.30 ci si sposta in sala Sinopoli per ALPHABET, il nuovo progetto di collaborazione tra Carsten Nicolai (Alva Noto) e il poeta/performer parigino Anne-James Chaton. Techno e spoken words s’incontrano traendo ispirazione dai manoscritti dell’arcivescovo spagnolo Isidoro di Siviglia che agli inizi del VII secolo compilò un’enciclopedia etimologica intitolata “Etymologiae” o “Origines”, o anche “Originum sive etymologiarum libri XX”, considerata come la prima enciclopedia della cultura occidentale.

Berliner Philharmoniker

La giornata, e il Romaeuropa Festival, si chiude alle 21 con un concerto che già si preannuncia imperdibile e straordinario, prodotto dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: i Berliner Philharmoniker, l’orchestra più prestigiosa al mondo, a Roma dopo 17 anni - unica data italiana – in sala Santa Cecilia. L’orchestra sarà guidata dal suo Direttore Principale Kirill Petrenko. Il concerto segna la tappa conclusiva della tournée europea dei Berliner e vuole essere un messaggio di solidarietà, speranza e fratellanza in ricordo di tutte le vittime della pandemia.

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