È finito tutto: «I the borderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore». Esordisce così la “crew” di youtuber sul proprio canale.
A quattro giorni dalla tragedia in cui è morto il piccolo Manuel Proietti, cinque anni appena, il gruppo pubblica un messaggio di cordoglio.
Bimbo morto a Casal Palocco, l'inchiesta
«Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima.
«Da zero a 100 in tre secondi». C’era da metterlo subito in chiaro quali fossero le performance di quell’auto, presa sempre a noleggio, l’estate scorsa per una delle ultime sfide da cui il gruppo capitanato da “Dip” - al secolo Matteo Di Pietro - ha lanciato la sfida del suv che ha travolto, mercoledì, a Casal Palocco la Smart di Elena Uccello. Si trattava di una Tesla model 3: «100 per cento elettrica» promuoveva il creatore della società. Su quel veicolo la “crew” dello youtuber ha trascorso (fittiziamente) 50 ore girovagando tra Roma, Albano e Sperlonga e superando sei “task”, ovvero sei prove. Tutto orchestrato per racimolare followers e alzare i fatturati della società, che nel 2022 ha chiuso un bilancio con un utile di circa 46 mila euro, grazie alla promozione sottotraccia di giochi elettronici e non solo. Il meccanismo è semplice: attraverso i video girati su prove “estreme” Di Pietro e la sua squadra racimolava “seguaci”, alzando via via gli indici di visualizzazione e ricevendo in cambio un compenso.
IL MECCANISMO
E a bordo di quella Tesla - anch’essa noleggiata dieci mesi fa - il gruppo ha lanciato la nuova “challenge”: scattate le 100 mila visualizzazioni per quel video sarebbero saliti a bordo della Lamborghini Urus come poi hanno fatto a prescindere però dalle visualizzazioni realmente ottenute. In verità i followers non servivano ma era un modo per incoraggiare i “click” che poi comunque ci sono stati. Tornando al video-annuncio: a bordo della Tesla, “Dip” era l’unico a poter guidare com’era già avvenuto per la stessa sfida a bordo di una Fiat 500 (noleggiata sempre dalla Skylimit) e come è stato a Casal Palocco per la Lamborghini Urus. Dicevamo le “task”: «È tutto un gioco per divertire il pubblico facendogli credere davvero che si passi tutto quel tempo sul veicolo e per far credere di restarci così tanto devi anche inventare qualcosa che spinga l’utente a vederti e a mettere poi “like”» dicono alcuni amici degli youtuber e il sistema ha funzionato.
All’epoca - in auto erano in tre - “superarono” le sei prove già orchestrate nei tempi (finti) pattuiti e da lì è partita l’organizzazione per la terza challenge. «Importanti sono anche i commenti - prosegue chi conosce bene il sistema di “The borderline” - perché in base ai suggerimenti sulle auto, capisci anche cosa vogliono vedere». Da quel video spuntano anche gli strumenti di ripresa usati: cellulari in mano, tanto ai passeggeri quanto al guidatore (seppur quando Di Pietro era fermo), e una “goPro” montata sullo specchietto retrovisore. Gli stessi apparecchi sequestrati poi dai carabinieri a seguito dell’incidente nelle abitazioni dei quattro ragazzi su cui sono in corso le analisi per ricostruire la dinamica.