Salviamo la fauna del Pratone e il suo tesoro archeologico che ospita 4 ville romane. I residenti del VII municipio vogliono risposte. Il quartiere Don Bosco - Lamaro - Cinecittà - Via Carlo Fadda - viale dei Romanisti, via di Torre Spaccata e via di Centocelle investito il 9 luglio scorso dal rogo degli auto demolitori sono sul piede di guerra.
«Abbiamo scritto molte volte al Comune anche con delle PEC - dicono dal Comitato Pratone Torre Spaccata - mai avuto risposte, ormai sono passati 5 mesi e il Pratone sta diventato una discarica di rifiuti, voremmo salvare il nostro polmone verde e per farlo stiamo raccogliendo 5mila firme per presentare una delibera in Campidoglio». I residenti vorrebbero recuperare l’area verde abbandonata e lentamente in mano al degrado per farla diventare un parco archeologico e naturalistico. Un condomino, ha girato anche dei video e foto del Pratone di Torre Spaccata, che testimoniano che ad oggi nulla è stato fatto. Mucchi di spazzatura di ogni genere sono ammassati in una “buca” e quasi tutta la sua superficie bruciata è da riqualificare.
«Ovviamente si deve fare una pulizia di questo parco nella zona di Torre Spaccata e nella parte degli auto demolitori andati a fuoco - dice Don Stefano parroco della chiesa San Bonaventura di via Marco Calidio - una parte è bruciata ma la spazzatura è rimasta, in una parte del Parco è prevista la costruzione di 7 teatri di posa degli Studios di Cinecittà ma lì sono state trovate anche delle ville romane, vorremmo capire cosa diventerà il parco e che si facesse qualcosa per la cittadinanza e recuperare anche in parte questo polmone verde che è di tutta Roma».Il lancio della nuova raccolta firme, è già stato messo in calendario: partita il 14 novembre proseguirà fino al raggiungimento delle 5mila sottoscrizioni.