Gang delle Poste, da Torpignattara al Casilino: banditi in fuga con 2mila euro. A Don Bosco sfuma l'assalto, arrestato "il Tedesco"

Due colpi messi a segno nel weekend

Gang delle Poste, da Torpignattara al Casilino: banditi in fuga con 2mila euro. A Don Bosco sfuma l'assalto, arrestato "il Tedesco"
di Flaminia Savelli
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Martedì 7 Novembre 2023, 06:47 - Ultimo aggiornamento: 16:09

Hanno lavorato tutta la notte per sfondare la parete comunicante tra il magazzino in disuso e il caveau della filiale delle Poste di via Calpurnio Pisone nel quartiere Don Bosco. Ieri mattina all'alba, i tre rapinatori stavano aspettando il furgone carico di soldi per entrare in azione: "il Tedesco", Italo De Witt, 70 anni e una lunga carriera criminale stava per mettere a segno il colpo insieme ai complici, due pluripregiudicati di 75 e 76 anni, Raniero Pula e Sandro Baruzzo. Anche loro con una lunga lista di precedenti per rapina. Ma dopo l'escalation di rapine registrate nella Capitale nelle ultime tre settimane, gli agenti dell'Antirapina erano già sulle loro tracce. Così quando hanno visto strani movimenti davanti agli uffici postali è scattato il blitz e per i tre banditi le manette. Circondati dai poliziotti in borghese che li stavano pedinando e che avevano circondato via Calpurnio Pisone, i tre si sono arresi. Per "il Tedesco", arrestato nel 2004 per una sfilza di rapine messe a segno tra la Toscana e l'Emilia Romagna e padre di Claudio, in carcere dal 2009 perché ai vertici di un maxi giro di droga tra il Prenestino e San Cesareo, si sono riaperte le porte del carcere. Ma le indagini potrebbero allargarsi ancora: il sospetto degli investigatori della squadra Mobile e della polizia Postale è che dietro la raffica di colpi delle ultime settimane, ci sia la banda del "Tedesco".

LE RAPINE

Ancora un allarme ieri mattina è scattato alla filiale di via Canosa di Puglia, a Torpignattara.

Il rapinatore, armato di pistola, intorno alle 10,15 ha fatto irruzione nei locali della Posta. Vestito con una tuta blu e con il volto nascosto dalla visiera del casco, ha puntato la canna dell'arma contro uno dei cassieri che proprio in quel momento stava eseguendo un'operazione bancaria. Con un bottino da 2 mila euro è poi scappato in sella di uno scooter grigio. A tutta velocità ha imboccato via dell'Acqua Bullicante facendo perdere le proprie tracce. Si tratta del secondo colpo in una manciata di giorni: la mattina del 20 ottobre, lo stesso copione: un uomo armato di pistola aveva fatto irruzione intorno alle 10. Quindi la fuga, a bordo di uno scooter Liberty. Ma in quel caso, una macchina delle Volanti era riuscita a intercettare il fuggitivo prima di perderne le tracce all'altezza di Largo Preneste. I poliziotti stanno ora procedendo con gli accertamenti e i riscontri: il sospetto è che si tratti sempre dello stesso bandito. Solo un'ipotesi al momento su cui gli investigatori stanno lavorando.

LE RICERCHE

Sabato mattina invece nel mirino del rapinatore è finita la filiale di via Casilina. Anche in questo caso, il bandito indossava una tuta ma il volto era travisato da una mascherina chirurgica e da occhiali da sole. Con lo stesso copione, ha puntato la canna di una Glock contro il cassiere costretto a consegnare i soldi disponibili nella cassa, circa duemila euro. Quindi la fuga in sella a motorino Sh bianco. I testimoni lo hanno visto imboccare via Gallarate a tutta velocità. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti che hanno raccolto l'identikit e le testimonianze. Secondo quanto riferito, si tratta di un italiano «dal marcato accento romano» hanno precisato i testimoni: «tra i 30 e i 40 anni. Al momento della rapina, indossava guanti trasparenti, come quelli a disposizione nei supermercati». I poliziotti stanno quindi procedendo con il confronto che le ultime rapine messe a segno nel quadrante. «I livelli d'allerta sono altissimi» sottolineano gli investigatori: «Nelle ultime settimane abbiamo registrato un'escalation di rapine alle Poste e stiamo monitorando i quadranti finiti nel mirino». Nello specifico, i quartieri nella zona est della Capitale, quelli in cui si è registrato il maggior numero di rapine.

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