Teatro dell'Opera chiede fondi
straordinari della legge Bray per
fare fronte al debito di 40 milioni

Teatro dell'Opera chiede fondi straordinari della legge Bray per fare fronte al debito di 40 milioni
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Lunedì 23 Dicembre 2013, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 20:39

Il Teatro dell'Opera chiede di poter usufruire dei fondi straordinari.

Il Teatro dell'Opera di Roma, alla luce di «debiti per 40 milioni», chiederà di accedere ai fondi straordinari previsti dalla Legge Bray. Lo ha deciso oggi il cda della Fondazione, che all'unanimità ha dato mandato al sovrintendente Carlo Fuortes di procedere nella richiesta. Ma nello stesso tempo arrivano le rassicurazioni per i lavoratori su occupazione e trattamento economico: il piano di risanamento verrà discusso con i sindacati e verrà garantito un nuovo piano integrativo.

«La situazione economica della Fondazione, aggiornata al 21 dicembre 2013 - si legge in una nota - presenta un quadro debitorio insostenibile per la capacità finanziaria della Fondazione stessa, stimabile in circa 40 milioni di indebitamento e al netto di crediti per non meno di 24 milioni».

E il Cda «ha preso altresì atto che il pre-consuntivo economico 2013 rileva una perdita stimata non inferiore ai 7,5 milioni di euro , pur in presenza dell'erogazione dei contributi dei soci fondatori Stato, Regione, Provincia di Roma e Comune di Roma».

Seguono le assicurazioni per il personale della Fondazione che proprio oggi hanno rilanciato un nuovo sciopero, proclamato da Slc-Cgil, Fials-Cisal e Libersind-Confsal che potrebbe far saltare la recita di domani del balletto Il Lago dei Cigni: «In merito alle disposizioni della legge riguardanti la possibile riduzione del personale e la cancellazione del contratto integrativo - prosegue la nota - il Cda dà ampia rassicurazione ai dipendenti della Fondazione che verrà fatto tutto il possibile per non incidere sulle retribuzioni e sull'organico attualmente in vigore».

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