Sono passati sessant’anni dall’uscita del film-musical di Stanley Donen Sette spose per sette fratelli, western di fama planetaria che racconta una storia di lavoro, entusiasmo e buoni sentimenti, ambientata sulle montagne dell’Oregon.
Per festeggiare l’anniversario (la pellicola è stata scelta, nel 2004, per essere conservata nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti) il Sistina di Massimo Romeo Piparo ha prodotto un nuovissimo spettacolo musicale che resterà in scena fino al 16 marzo. Rappresentando l’epopea di Adamo, aitante boscaiolo che sposa Milly in quattro e quattr’otto e la conduce nella sua proprietà montana perché provveda a lui, alla casa e ai suoi sei ruspanti fratelli, il regista siciliano sottolinea volontariamente il messaggio ottimistico del soggetto. I due tempi sono un’iniezione di energia positiva, comunicano senza sdolcinature la necessità della speranza al di là di ogni difficoltà, di ogni imprevisto, di ogni evento depressivo. Niente di meglio in un periodo spinoso come quello che stiamo attraversando.
Piparo ha scelto due ottimi protagonisti, Roberta Lanfranchi per la coraggiosa Milly che riesce a domare i sette “barbari” dell’Oregon, Adamo in testa; e Flavio Montrucchio, chiamato a restituire al pubblico il fascino ruvido e ombroso del montanaro dal cuore appassionato.
Ogni personaggio trova nell’interprete al quale è stato destinato una caratterizzazione semplice, nitida, mai caricaturale che lo fissa nel cuore del pubblico. E si finisce per sognare un lungo inverno tra le nevi che si sciolga, come nello spettacolo, in fiori e profumi di primavera.