Roma, blitz in via di Ripetta: fuorilegge otto negozisu dieci

Roma, blitz in via di Ripetta: fuorilegge otto negozisu dieci
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 1 Settembre 2017, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 08:02
Consapevoli di delinquere ma speranzosi di passarla liscia oppure ma solo per una quota residuale completamente ignari degli obblighi normativi da osservare: 12 proprietari di altrettante attività commerciali di via di Ripetta sono stati sanzionati dalla Task force del Comando generale dei vigili urbani per oltre 330 mila euro. Le violazioni contestate vanno dal mancato pagamento della Tari alla somministrazione abusiva di cibi e bevande. L'operazione, guidata dal comandante Diego Porta, che ha stanato illegalità varie in circa l'80% del tessuto commerciale complessivo, è stata condotta in una delle strade centrali del Tridente dove, nonostante la crisi e la costante chiusura dei negozi, resistono più di venti tra attività di vicinato, ristoranti e bar. Nel dettaglio i controlli sono stati condotti su 14 negozi e in 12 sono state riscontrate irregolarità e abusi.

GLI ILLECITI
A finire sotto la lente dei caschi bianchi coadiuvati nell'operazione dagli ispettori di AequaRoma cinque attività di somministrazione tra bar e ristoranti, tre laboratori alimentari, una farmacia, un parrucchiere e quattro esercizi di vicinato non alimentare. Come da copione, le cinque attività di somministrazione sono state multate per occupazione indebita di suolo pubblico. Il tanto famoso quanto odiato tavolino selvaggio continua a colpire gli angoli della città Eterna. In due di queste attività è scattata la chiusura per 5 giorni. Ma nel paniere delle irregolarità accertate rientra anche un ecoreato contestato a un laboratorio alimentare che ha scordato di informare la Città Metropolitana dell'emissione nell'ambiente, seppur residuale, di alcune sostanze.

La farmacia, invece, ha subito una contravvenzione per un uso improprio dell'illuminazione esterna (i faretti su strada non erano a norma) mentre il parrucchiere è stato multato per non aver esposto in maniera conforme il cartello dell'orario. C'è anche chi, oltre a eludere completamente il pagamento dei tributi come la Tari , ha compiuto una frode commerciale o ha ampliato senza permesso (e senza comunicarlo) la superficie interna del locale. Quattro attività, inoltre, sono state raggiunte dai provvedimenti per non aver esposto in maniera conforme i prezzi di vendita dei prodotti ai clienti mentre alcuni negozi sono stati multati per la mancanza di ingredienti nei menù e per la presenza di contenitori della spazzatura non coperti.
In tutto, le sanzioni elevate sono state di 19.196, cui si aggiungono 326.417,85 euro per l'evasione dei tributi (278.729,59 euro per il mancato pagamento della Tari, 6.826,86 euro per quello dell'occupazione di suolo pubblico e più di 40 mila euro per il cip, il canone di iniziative pubblicitarie).

I NUMERI
«L'operazione del 30 agosto spiega il comandante dei vigili, Diego Porta è solo l'ultimo atto di una vasta serie di controlli condotti dalla Task force». Una squadra di accertatori voluta dalla precedente amministrazione del Campidoglio che si avvale del contributo di dipendenti Inps e delle Asl e che punta a verificare a 360 gradi il rispetto delle norme anche in materia sanitaria e igienica. Conti alla mano, nel 2016 sono state verificate 190 attività tra il centro e la periferia (tra cui la zona intorno a via dell'Omo dove si concentra un altissimo numero di capannoni di stoccaggio e vendite varie gestiti da cinesi) per un totale di circa 440 mila euro. Nel primo semestre del 2017, poi, a fronte di 135 controlli sono scattate multe per 218 mila euro. «Alcuni commercianti conclude il comandante dei vigili urbani mostrano una volontà a non pagare i tributi mentre, ma solo per una minima parte, le irregolarità vengono compiute perché non si conoscono gli adempimenti amministrativi».