La vicenda è partita sabato scorso, 12 agosto, riassumono da Acqualatina, quando un incendio ha danneggiato gravemente l'impianto di Carano Giannottola. Le cause sono tuttora ignote (sarebbero andate a fuoco anche le telecamere di sicurezza), ma sebbene il flusso idrico non sia mai stato interrotto l'impianto di dearsenificazione è stato compromesso. Lunedì 14 la Asl ha diffuso i risultati delle analisi delle acque: sempre stando a quanto riportato dal gestore, la presenza di arsenico è pari a circa 11-12 microgrammi/litro, contro il tetto di 10 posto dalla normativa Ue. Uno sforamento che ha spinto i sindaci dei quattro Comuni a emettere delle ordinanze che vietano il consumo dell'acqua. Sono circa 34 mila le utenze coinvolte: il Comune di Nettuno, quello di Aprilia (eccezion fatta per Campoleone), la frazione di Piano Rosso di Cisterna e alcune zone di Latina nord, spiegano dal Municipio, e cioè Borgo Montello, Borgo Bainsizza, Borgo Sabotino e le località di Foce Verde e Le Ferriere. Cinque autobotti, che in giornata dovrebbero diventare sei, stanno dando sostegno ai cittadini che intanto sfogano la loro frustrazione sui social. Anche i Comuni stanno seguendo la vicenda da vicino: nella bacheca del sito del Comune di Nettuno si susseguono per esempio delle comunicazioni alla cittadinanza in cui si assicura come alla questione sia dedicata «costante e concreta attenzione e che ci sono continui contatti con vertici di Acqualatina, anche da parte del sindaco personalmente, allo scopo di poter dare ai cittadini risposte alle legittime domande e alle difficoltà che stanno vivendo. L'amministrazione - si legge in una nota del giorno di Ferragosto - si riserva di valutare ogni possibile azione a tutela della cittadinanza a fronte del grave disservizio e danno subito».
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