Il costo totale per la riqualificazione e la bonifica dell'area golenale e l'allestimento della spiaggia è stato di 140mila euro, di cui circa 88mila a carico del dipartimento Ambiente. Come infatti ha spiegato la dottoressa Matassa: «All'interno del dipartimento non avevano le attrezzature per fare alcuni tipi di intervento in sicurezza e dunque abbiamo dovuto fare degli appalti esterni. L'appalto per la manutenzione ha un valore di circa 34mila euro, un altro appalto è stato fatto per l'acquisto della sabbia, altri 35mila euro, e infine a quest'ultimo contratto è stata fatta un'integrazione di 15mila euro per il trasporto. Infine abbiamo dovuto noleggiare per tre giorni una macchina semi movente con braccio pulisci fossi al costo di 3.500 euro».
La direttore del dipartimento Ambiente ha poi sottolineato come interventi di riqualificazione sulla sponda opposta del Tevere non siano competenza del Comune che per quelle aree non ha (e non ha richiesto) alcuna concessione.
Anche Simoni dello staff dell'assessorato ha rivendicato il valore di Tiberis: «Abbiamo preso una discarica e restituito un parco di affaccio sul Tevere alla città. Tiberis è stata la chiusura di un progetto, il cui aspetto più importante è quello di aver riqualificato l' area golenale. A nostro avviso è stato un grande successo. Ma sui giornali questo non è uscito». Il collaboratore dell'assessorato ha anche assicurato: «Il flusso al di là di quel che si dice è stato enorme: lettini e sedie sempre piene. La gente veniva alle 8 del mattino pur di fruire della spiaggia e alcuni venivano addirittura da fuori per andare al Tiberis». I numeri dei visitatori snocciolati da Simoni però non hanno convinto le opposizioni e per questo la consigliera pentastellata Monica Montella ha proposto al dipartimento Ambiente una possibile soluzione: strappare dei biglietti gratuiti all'ingresso: «Così potremo avere un indicatore trasparente dell'afflusso alla spiaggia».
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