MULTE E RECLUSIONE
Nel dettaglio, il provvedimento del governo introduce, come ricorda Franceschini, «un sistema sanzionatorio improntato a una maggiore severità per chi commette delitti contro il patrimonio culturale». E il tema degli atti vandalici appare quanto mai strategico nel testo: «Per chi deturpa o imbratta i beni culturali - evidenziano dal Ministero - le norme, ora all'esame del parlamento, raddoppiano le pene da un minimo di un anno a un massimo di 5 anni di reclusione». Il fattore tempo è essenziale per Franceschini che ricorda come «approvato a ridosso del Natale, il disegno di legge è in questi giorni all'esame del Parlamento». Un ddl, in realtà, atteso da anni (ci provò nel 2008 l'allora ministro della cultura Rutelli nel corso del suo rush finale del mandato). E sì che di attentati al patrimonio se ne stanno registrando tanti negli ultimi anni. Lo stesso Colosseo ne ha collezionati numerosi (anche se mai così eclatanti). Basta ricordare il signor K, il turista russo che incise la sua iniziale sul laterizio millenario del monumento. Altri casi eclatant, lo sfregio all'Elefantino della Minerva, sempre a Roma, o la devastazione della Barcaccia sotto la follia degli hooligans olandesi. La legge, ora, punta il dito contro le devastazioni e saccheggi quando questi colpiscono arte, paesaggio, musei, aree archeologiche. Introduce anche nuovi reati, tra cui quello di furto di bene culturale (per cui sono previste pene da 2 a 8 anni di carcere, da 4 a 12 se ci sono altre aggravanti) e di traffico illecito (da 2 a 6 anni di reclusione), e incrementa le pene per ricettazione e riciclaggio legati all'arte.
Viene contemplato anche il reato di illecita detenzione di bene culturale, punito con la reclusione fino ad 8 anni e con multe fino a 20 mila euro per colpire chi «pur estraneo alla ricettazione, acquista e detiene il bene culturale provento di reato conoscendone la provenienza illecita», come si legge nel testo. E si inaspriscono le pene per violazioni e alienazioni (fino a 2 anni e 80 mila euro di multa). Tra le aggravanti, quella per il delitto di uscita o esportazione illecite di bene culturale di rilevante valore. Infine, rafforza gli strumenti di indagine: in pratica saranno possibili arresti in flagranza, processi per direttissima e intercettazioni anche per i reati contro il patrimonio.