Non solo. Il giudice monocratico Valerio De Gioia ha stabilito anche un risarcimento di cinquemila euro (come provvisionale) per l'anziana, costretta per quasi un anno a guardarsi sempre alle spalle. I due, vedovi di Centocelle, amanti del liscio, si erano conosciuti al centro anziani. E proprio ballando era nata la loro storia d'amore, poi finita male. L'innamorato deluso, che voleva riconquistare la sua amata con minacce e trabocchetti, però è sempre rimasto convinto di aver ragione, di essere vittima di un amore buttato via, tanto che al processo non si è mai presentato. «Siamo stati due anni e mezzo assieme e poi è finita malissimo», ha invece ricapitolato lei al giudice. «Ma lui voleva un rapporto esclusivo ».
Nemmeno il divieto imposto dai giudici di avvicinarsi all'ex fidanzata, pena il rischio di finire ai domiciliari, aveva infatti tenuto a freno il nonno, a suo dire, innamorato. Così il giudice per le indagini preliminari l'anno scorso aveva disposto che a carico dell'ottantenne si aprisse un processo per stalking, in cui lei, assistita dall'avvocato Domenico Naccari, si è costituita parte civile. Una volta era riuscito a rimanere sotto casa di lei per quattro giorni di fila. Sapendola in vacanza a Fiuggi con le amiche aveva prenotato una stanza nell'albergo accanto per controllarla.
LE TRAPPOLE
Altre trappole invece gliele riservava davanti all'asilo dove la signora andava a prendere i nipoti, nella lavanderia dove stirava per arrotondare la pensione, e soprattutto nelle sale da ballo, dove temeva che potesse incontrare altri corteggiatori. Finché la strategia dell'anziano è cambiata. Ed ha cominciato ad alzare le mani, a parlare di vendette, e di morte. «Mi sono ritrovata le ruote dell'auto bucate. Tagli da coltello, mi ha detto il gommista», aveva scritto lei sulla prima denuncia presentata ai carabinieri. In un'altra occasione i due erano finiti alle mani. Lo ha raccontato un'amica della signora, in aula, classe 1936, ottanta anni compiuti.