Qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo, qualcun altro ha gioito per quel sette strappato all’ultimo in matematica, qualcun altro ancora ha pianto per il debito di greco da colmare entro settembre.
Le scuole sono finite, mercoledì inizia l'esame di Stato e molti istituti superiori di Roma hanno pubblicato i tanto famigerati quadri degli scrutini, tutti gli altri sveleranno le valutazioni nei prossimi giorni. Gioie confermate e dolori inattesi. Gli studenti della Capitale stando ai voti, alle bocciature, ai debiti formativi da portarsi per tutta l'estate, dimostrano un trend più marcato che in altre città italiane: aumenta il divario tra quelli bravi e quelli che invece stentano ad arrivare alla sufficienza. E non importa che siano licei o istituti professionali, le eccellenze vanno avanti, pur assottigliandosi, mentre aumentano gli studenti in ”bilico”.
IL TREND
Tra le scuole che hanno già completato gli scrutini, i ragazzi bocciati si concentrano tutti nel biennio e nel ginnasio, mentre i debiti aumentano nel triennio e quasi tutti i maturandi di Roma, il 98%, arriveranno all'esame di Stato con una pagella dignitosa, seppur la media dei voti non superi il sette.
I DOCENTI
E poi ci sono dei casi, come il liceo Magistrale Giordano Bruno, in cui l'alta percentuale di bocciature e sospensioni non è riconducibile solo alla scarsa preparazione degli studenti. «Premesso che il Giordano Bruno sta acquisendo caratteristiche di eccellenza - spiega la dirigente Alessandra Sistopaoli - tanto da registrare l'aumento di quattro classi per il prossimo anno scolastico, sottolineo che l'indirizzo del liceo in merito alla valutazione degli studenti è quello di fermare quegli alunni del biennio che dimostrano di non aver scelto l'indirizzo a loro più congeniale o che presentano carenze di base nella preparazione, in modo da far proseguire serenamente nel triennio tutti coloro che hanno acquisito un valido metodo di studio».
«Per quanto riguarda più in generale, la riforma della P.A., considero fondamentale formire al Dirigente Scolastico adeguati strumenti di gestione del personale in modo da poter scoraggiare quelle sacche residue di docenti che ancora usano una didattica antiquata, restia alla formazione ed alla trasparenza, e basata su pregiudizi anche di natura emotiva nei confronti degli allievi».