Scomparsa imprenditrice, ascoltati i parenti della Gioraldino. Aveva aperto lo sportello anti-stalking

Scomparsa imprenditrice, ascoltati i parenti della Gioraldino. Aveva aperto lo sportello anti-stalking
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Venerdì 27 Giugno 2014, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 15:50
​Continuano le ricerche dei carabinieri di Mariastella Gioraldino, imprenditrice architetto e pittrice titolare dei nove centri diagnostici Artemisia-Lab scomparsa mercoled sera. Sentiti dagli investigatori familiari, amici e collaboratori di lavoro per ricostruire le ultime ore prima della sua scomparsa. Mercoledì la Giorladino era andata regolarmente, con la sua Smart bianca e grigia, a lavoro e in mattinata aveva anche partecipato a una riunione. A quanto si è appreso, la donna ormai da alcuni anni era fortemente stressata e si sentiva perseguitata.



«Non ce la faccio più, non mi fanno lavorare», così, si sarebbe sfogata anche mercoledì con chi le stava vicino. Non solo, avrebbe anche riferito di sentirsi seguita da persone in motorino, di vedere intorno a lei gente strana. Mercoledì sera, però non è rientrata a casa, una villa sull'Appia Antica. Quindi la denuncia del marito, preoccupato anche per loro figlio, di 12 anni, che chiederebbe continuamente notizie della madre. Anche i familiari la stanno cercando: il cellulare risulta però sempre spento. Gli investigatori procedono al momento per scomparsa, ma non è comunque esclusa nessuna pista. Al vaglio di chi indaga anche eventuali contrasti familiari insorti dopo presunte problematiche nella gestione dei centri diagnostici dopo la morte di Giuseppe, padre di Mariastella e fondatore degli stessi centri.



Negli anni l'imprenditrice aveva presentato diverse denunce, lamentando di essere vittima, così come il marito, di atti persecutori e di stalking che sarebbero stati compiuti anche dalle pubbliche istituzioni in relazione alla sua attività di manager della sanità. Di recente si era di nuovo rivolta a forze dell'ordine e magistrati segnalando le targhe dei motorini che l'avrebbero seguita. Sentirsi vittima di una vera e propria persecuzione aveva portato la Gioraldino a fondare l'Artemisia Onlus, un centro di ascolto con sportelli chiamati «Spasmos» per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica e dei media sul fenomeno degli atti persecutori sul lavoro, in famiglia, nella coppia, con implicazioni negli attacchi di panico e nelle malattie da stress.



I dipendenti I cento dipendenti degli otto centri clinici e diagnostici del territorio romano e gli oltre 200 professionisti medici che collaborano presso il Gruppo ArtemisiaLab, vogliono manifestare «la piena e totale solidarietà alla famiglia per l'improvvisa assenza di Stella, nella speranza che la stessa possa tornare subito a riabbracciare tutti i suoi cari». È quanto si sottolinea in una nota dei dipendenti e collaboratori del Gruppo, dopo la scomparsa dell'imprenditrice della sanità e proprietaria dei centri diagnostici Artemisia Lab a Roma. «Maria Stella Giorlandino - sottolineano - è per noi un esempio di imprenditore infaticabile, dalle eccezionali doti carismatiche e dalle innegabili competenze manageriali che quotidianamente sa da dare a tutti un esempio di impegno, dedizione, serietà e professionalità».
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