Ostia, stava sbancando la duna
Denunciato gestore di Castelporziano

Ostia, stava sbancando la duna Denunciato gestore di Castelporziano
di Giulio Mancini
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Sabato 15 Marzo 2014, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 11:36

Stavano sbancando una duna di macchia mediterranea, noncuranti dei vicoli addirittura comunitari che difendono quel bene ambientale. Ne avevano spianati gi 400 metri quadrati quando sono intervenuti gli ispettori della Capitaneria di Porto che hanno sequestrato tutto e fermato i responsabili di quello scempio. Crimine ambientale nel Sic, Sito di interesse comunitario che comprende le spiagge libere di Capocotta e Castelporziano. Due persone, identificate rispettivamente come un operaio e il gestore del chiosco ”Jumbo village” dell’ottavo cancello, sono state bloccate dalla Guardia Costiera perchè sorprese a sbancare la duna di macchia mediterranea. La coppia stava operando con una pala meccanica e al momento dell’intervento degli ispettori, sopraggiunti in seguito alla segnalazione di alcuni passanti, aveva già raso al suolo circa 400 metri quadrati di altura. Insomma, era stata spianata una superficie pari a un campo da basket con piante che per essere ricostituite hanno bisogno di un tempo di almeno un secolo.

I marinai, agli ordini del capitano di vascello Lorenzo Savarese, hanno immediatamente bloccato i lavori e informato il comando. Dalla Capitaneria di Porto è partita un’informativa al sostituto procuratore Mario Palazzi che ha disposto il sequestro del mezzo meccanico e dell’area, oltre che il fermo dei due operatori sorpresi a compiere l’abuso.

Il gestore della spiaggia, che fino a una ventina d’anni fa era in concessione al Comune di Roma, insieme con l’operaio sono stati accompagnati in caserma dove sono stati interrogati. Alla fine della deposizione, il magistrato che ha aperto un fascicolo, ha deciso per la loro denuncia per danno ambientale.

Mario Palazzi è lo stesso giudice che nell’estate 2013 ha proceduto al sequestro dei cinque chioschi della spiaggia libera di Castelporziano ordinandone la chiusura per due. Il procedimento per quei punti-ristoro è ancora aperto e riguarda l’ipotesi di due reati: danno ambientale e «occupazioni e innovazioni abusive» su terreno demaniale. Nel frattempo, il Municipio X ha disposto la rimozione delle parti eccedenti gli originari 65 metri quadrati dei chioschi.

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