Omicidio Sara, l'ultima bugia di Paduano: «E' stato l'altro ex fidanzato»

Omicidio Sara, l'ultima bugia di Paduano: «E' stato l'altro ex fidanzato»
di Sara Menafra
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Sabato 4 Giugno 2016, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 17:47

Prima di crollare, mentre continuava a ripetere che a Sara non «avrebbe mai fatto del male perché le voleva bene», ha tentato di insinuare negli investigatori ii sospetto che a ucciderla fosse stato un altro. Nella prima versione dell'interrogatorio, davanti al capo della Squadra mobile Luigi Silipo, Vincenzo Paduano ha spinto sull'idea che ad aggredire l'ex fidanzata potesse essere stato il ragazzo che la frequentava l'anno prima, quando era cominciata la storia tra loro due. C'è anche questo particolare nell'ordinanza di custodia cautelare che ha tenuto in carcere Vincenzo Paduano, il giovane accusato di aver ucciso e dato fuoco alla fidanzatina che l'aveva lasciato: «Affermando di non riuscire a dare spiegazioni in merito alla registrazione di immagini che vedrebbero la sua autovettura sul luogo del delitto, nelle ore in cui questo è stato consumato, ha fatto riferimento al precedente fidanzato della ragazza, Emanuele, dicendo che a questi Sara non aveva voluto rivelare di aver iniziato una nuova storia con Alessandro». Forse è lui, vuol far capire Vincenzo, ad aver preso la sua macchina per inseguire la ex. Tanto che Sara chiede proprio a Vincenzo una copertura: «Nel descrivere i rapporti fra lui, Sara ed Emanuele, Vincenzo Paduano ha affermato che Sara temeva che egli potesse dire ad Emanuele della storia con Alessandro ed ha aggiunto che tale timore era, forse, generato dal fatto che Sara temeva una vendetta per un tradimento da lui subito (da Vincenzo) l'anno precedente». Anche quando racconta dell'ultima conversazione avuta con la ragazza, a casa sua, quella in cui lei gli aveva spiegato che tra loro era davvero finita, Vincezo tira in ballo Emanuele: «Mi ha accennato di lei ed Alessandro e mi ha detto di non farlo sapere ad Emanuele ma io le ho detto che non lo avrei mai fatto, anche se non reputavo giusto mentire ad Emanuele». Una spiegazione alternativa che crolla dopo qualche ora, davanti ai video che haregistrato la scena.

I CONSIGLI DEGLI AMICI
Nel dare spiegazioni piene di «non ricordo», che, dice la gip dimostrano una personalità «inaffidabile», Paduano cita spesso i consigli degli amici. E' per questo che la notte del 28 ha la bottiglietta con sé e - dice lui - la porta anche quando, uscito dalla macchina, si avvicina nuovamente all'auto di Sara: «Ho preso la bottiglietta d'alcol. Mi avevano consigliato di farlo con la macchina di lui, alcune persone con cui mi sono confidato mi avevano suggerito di dare fuoco alla macchina di Alessandro». E' un concetto che ripete più volte: «Ho comprato l'alcol qualche giorno fa in un negozio di cinesi. Ero già stato sotto casa di Alessandro pensando di farlo. Tenevo la bottiglietta nella mia macchina, nell'abitacolo». La ricostruzione basata sulle immagini delle telecamere della zona dice tutt'altro: Vincenzo e Sara litigano nella macchina di lei ma è solo quando entrambi scendono dalla Aygo che lui si avvicina alla sua Hyundai 120 e «preleva» «aprendo lo sportello anteriore destro del mezzo indicato, qualcosa dall'interno dell'autoveicolo per poi ritornare verso la Toyota Aygo, tenendo qualcosa in mano». Ovvero, la bottiglietta d'alcol.

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