Saldi camuffati, la guerra di Natale: via ufficiale il 3 gennaio, ma nel centro vetrine già piene di sconti

Saldi camuffati, la guerra di Natale: via ufficiale il 3 gennaio, ma nel centro vetrine già piene di sconti
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 24 Dicembre 2014, 06:03 - Ultimo aggiornamento: 18:53
Il via libera ufficiale è arrivato ieri. La commissione commercio della Regione Lazio ha deliberato l'apertura della stagione di svendite invernali al 3 gennaio, anticipando di due giorni la data d'inizio dei saldi a Roma.

Ma la Capitale gioca in anticipo, perché per le strade dello shopping del Centro così come in quelle più periferiche - da viale Marconi all'Eur, da viale Libia a via Cola di Rienzo -, le vetrine sono già addobbate con i richiami delle grandi occasioni. In barba alle regole che impongono il divieto, nei trenta giorni precedenti ai saldi, di adottare qualsiasi tipo di promozione e trascurando completamente il Testo unico sul commercio che la Regione dovrebbe riuscire a portare in Consiglio dopo l'approvazione del Bilancio. Un testo, quest'ultimo, su cui le associazioni di categoria tanto hanno combattuto per rivedere proprio la partita dei saldi, chiedendo la riduzione del tempo, da sei settimane a quattro, e lo spostamento dell'apertura delle svendite a fine stagione. Ciononostante, finché le proposte resteranno lettera morta, i conti si fanno con quello che c'è ora nel piatto. Le regole restano quelle attualmente in vigore e con queste bisogna misurarsi, cercando di arginare il crollo dei consumi che, proprio questo Natale, è stato più cocente di altri anni. «Ma questo non autorizza - spiega Rosario Cerra, numero uno della Confcommercio - a disattendere ogni procedura che sia conforme alla legge».



I PRE SALDI

Passeggiando per quelle vie del Centro e in molte altre arterie dello shopping romano, il colpo d'occhio è quasi imbarazzante. Perché al fianco dei cartelli più "timidi", come quelli che garantiscono lo sconto del 20% in cassa su tutta la merce, o i cartellini nascosti tra i colletti delle camicie e le pochette da uomo in via de' Condotti con ribassi che superano il 50%, ci sono tanti altri negozianti che sfidano i controlli ed espongono sconti che arrivano anche al 70%. Persino promozioni concentrate in soli due giorni, come quelle promosse con ribassi del 30% in una catena d'abbigliamento in via del Tritone. Abiti, maglioni e giacche per lo più, i generi che già si possono trovare in saldo. Ma anche le calzature, gli articoli di pelletteria, come le borse da donna che, in un negozio di viale Libia, stanno tutte al -50%. E ancora i giubbotti e i jeans: grandi occasioni con ribassi dal 20% al 70%. «Operatori che non rispettano le regole», tuona il presidente della Confesercenti, Valter Giammaria. «Nessuno più usa soltanto gli sms per i propri clienti, attuando delle promozioni illecite sottobanco». «La crisi del settore - aggiunge Massimiliano De Toma, a capo della Federmoda - fa il resto, insieme alla completa assenza dei controlli da parte delle forze dell'ordine».



LE MULTE

Le contravvenzioni - queste sconosciute - latitano, così come gli agenti in servizio. O meglio, non ci sono o sono diminuite dal 2010 quando, i cosiddetti "ispettori annonari", circa 50, incaricati proprio di vigliare sul rispetto delle regole per il commercio, sono stati fatti fuori dalla precedente giunta comunale guidata da Alemanno. Le stesse previsioni, seppur ottimistiche, «perché contiamo di rialzare i consumi proprio grazie all'anticipazione dei saldi», spiega Giovanna Marchese Bellaroto, a capo della Cna commercio, non lasciano presagire, tuttavia, una stagione di ripresa.