Chi era Edoardo: tre anni fa bloccato con due pusher pistola in mano

Edoardo Di Ruzza
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Giovedì 6 Febbraio 2014, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 22:03
Droga in mano e colpo in canna. Un'operazione dei carabinieri nella zona tra Giardinetti e Tor Vergata conferma che ormai decine di giovani spacciatori girano armati e pronti a tutto. ​​ Due ventenni e un trentenne (quest'ultimo senza precedenti) sono stati sorpresi e arrestati in via Duprè mentre tentavano di nascondere alcune dosi di marijuana e di cocaina tra le foglie di un palmizio lungo la strada. Ma uno di loro, Edoardo Di Ruzza, il più piccolo del gruppetto, capelli cortissimi e sguardo da duro, aveva nella cintola anche una pistola Beretta calibro 9 pronta a sparare.L'episodio risale a tre anni fa ed Edoardo Di Ruzza era da poco diventato maggiorenne.



La semiautomatica è stata inviata agli esperti del Ris che cercheranno di capire se sia stata usata negli agguati avvenuti anche nella periferia est negli ultimi mesi. La circostanza di un giovanissimo spacciatore con la pistola in tasca, secondo il comando provinciale dell'Arma, «è la conferma, indiretta, che molti degli episodi in cui recentemente c'è stato l'uso di armi da fuoco sono opera di piccoli gruppi autonomi che non hanno niente né con le bande vere e proprie né con la criminalità organizzata». «È per questo che i controlli sono sempre più capillari».Via Duprè, lungo la Casilina al di là del Raccordo Anulare, non è una strada qualunque. Nella scorsa primavera è stata l'epicentro dell'Operazione Orfeo, un blitz anti-droga voluto dal Ros che ha portato tra l'altro all'arresto di Stefano Crescenzi, 30 anni, ritenuto uno dei punti di riferimento della malavita di zona. Il ventenne Di Ruzza è stato più volte controllato e identificato in compagnia di Crescenzi e i carabinieri lo ritengono uno degli emuli del capo.
Con Di Ruzza, figlio di persone «assolutamente perbene», sono stati arrestati Alessandro Rosi, pure lui ventenne, e Davide Di Giuseppe, 30 anni, fin qui senza precedenti. I tre abitano tutti a Giardinetti. Di Ruzza e i complici sono stati avvistati per strada da una pattuglia della stazione Tor Vergata dell'Arma. Non hanno fatto in tempo a liberarsi della droga nonostante abbiano tentato di nasconderla, appunto, tra le foglie di una palma piantata in un'aiuola. Durante la perquisizione sono spuntati, oltre alla pistola, anche trecento euro in contanti.L'anno scorso, sempre in via Dupré, una strada crocevia per chi vende e acquista stupefacenti, i carabinieri hanno trovato altre tre pistole. Le armi erano state nascoste in un condotto di areazione delle case popolari dell'Isveur, un complesso che guarda verso Tor Vergata e la Romanina. La zona, non lontana dai Castelli Romani, ha vissuto negli ultimi mesi un crescendo di ferocia. Su tutti l'episodio, non ancora chiarito, che ha portato all'uccisione del ventenne Edoardo Sforna, il commesso di una pizzeria ammazzato con un colpo di pistola a Morena. Di Ruzza, Rosi e Di Giuseppe sono stati trattenuti in caserma in attesa (domani) del processo per direttissima. È probabile che il giudice, pur convalidando tecnicamente l'arresto, li rimetta tutti in libertà in vista del giudizio vero e proprio. L'accusa è di detenzione e spaccio di stupefacenti. La situazione di Di Ruzza potrebbe essere complicata dal possesso della pistola e delle cartucce (l'arma aveva la matricola abrasa). Ma è probabile che via Dupré li riveda presto in giro.
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