Nel caos generale il rivenditore e l'inconsapevole acquirente romano hanno deciso di rivolgersi alla Polizia Stradale, scoprendo così che l'auto era stata rubata a Roma a luglio, che la targa era falsa (clonata) mentre il telaio e la documentazione erano contraffatti. Se per l'ignaro acquirente è stata una brutta sorpresa, per il rivenditore la beffa è stata doppia in quanto il commerciante aveva acquistato dalla banda un secondo veicolo, che dagli accertamenti svolti, risultava anch'esso rubato e contraffatto con le medesime modalità.
Gli agenti, dopo aver sequestrato il secondo veicolo, sono risaliti al capo della banda e al suo complice, entrambi residenti a Roma. Il complice, G.J.C., romano di 34 anni, aveva il compito di intestarsi le auto per poi rivenderle, mentre C.C., romano di 42 anni, gestiva tutta l'attività, mantenendo i contatti con i soggetti che ruotavano intorno al mondo dei veicoli. Nell'abitazione di quest'ultimo, che era solito utilizzare false generalità, sono stati rinvenuti, oltre alla pistola rubata, un timbro di un notaio, altri timbri di agenzie di pratiche auto, jammer e un rilevatore di microspie. È stata sequestrata una terza auto rubata, in uso al malvivente, sulla quale erano state applicate targhe appartenenti ad un altro veicolo. Le indagini sono proseguite fino ad arrivare ad una carrozzeria abusiva, alla periferia di Castelverde, dove sono state recuperate altre due auto rubate e in fase di riciclaggio. La carrozzeria è stata sequestrata ed il proprietario V.G., potentino di 59 anni, è stato denunciato unitamente ad altri due uomini: L.M., romano di 66 anni e P.E., romano di 61 anni, che detenevano tutta l'attrezzatura idonea alla contraffazione dei telai. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità.
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