Roma, dai panni stesi ai bivacchi, choc alla chiesa del Caravaggio. Un uomo nudo in pieno centro

Roma, dai panni stesi ai bivacchi, choc alla chiesa del Caravaggio. Un uomo nudo in pieno centro
di Elena Panarella
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Lunedì 1 Agosto 2016, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:16

Bellezza e sacrilegio, Roma vive di continue contraddizioni. Da una parte gli occhi dei turisti spalancati di meraviglia davanti alla Chiesa di Sant'Agostino non lontano da piazza Navona, dall'altra un senzatetto stende scrupolosamente il bucato a un passo dai marmi bianchi come il latte della basilica. Ma c'è anche chi si cambia completamente nudo nel vicoletto accanto. Se non ci fossero le foto a raccontare le scene di vita quotidiana in uno dei punti più belli della città, forse nessuno crederebbe ai racconti dei testimoni. Ma quelle foto ci sono e fanno male come una scheggia che si conficca nel fianco della grande bellezza romana. «Non è la prima e non sarà nemmeno l'ultima», dicono i residenti.

 
«DESOLAZIONE»
«Il centro storico è avvolto dal degrado - racconta Rossella Baldi, residente in via dei Coronari - c'è chi urina sui portoni, chi si lava alle fontanelle con spugna e sapone, chi stende i panni sul sagrato di una chiesa, chi si tuffa nelle fontane, insomma è un continuo. Senzatetto, ubriachi, drogati». La sera li vedi arrivare in punta di piedi, trascinandosi dietro pesanti fardelli. Cartoni, coperte, bustoni di plastica stracolmi di vestiti, raccolti qua e là tra i cassonetti dell'immondizia, carrelli pieni di tutto. È l'esercito dei disperati, sbandati, affamati, emarginati dalla società nascosti negli angoli più pregiati della Capitale. «A me dispiace per queste persone che vivono in strada - si sfoga Arianna Ferri, 65 anni, pensionata - ma fa rabbia che le istituzioni non vedano lo stato di abbandono di questi luoghi. Quest'uomo che vive sul sagrato di Sant'Agostino lo vedo arrivare la sera: dopo una certa ora sistema il letto con le coperte e un sacco a pelo. La mattina poi arrotola tutto e lo mette tra il muro e una sorta di sedile in ferro, proprio accanto al portone. E pensare che questa è una chiesa importantissima con dentro dei capolavori unici».
 
I CAPOLAVORI
Si tratta di una delle prime chiese romane costruite nel Rinascimento ed ospita la Madonna di Loreto, detta anche Madonna del Pellegrini, uno dei più noti capolavori del Caravaggio che donò l'opera alla chiesa come ringraziamento per l'asilo concesso. Il pittore infatti vi si rifugiò per fuggire all'arresto dopo aver ferito a piazza Navona un aiuto notaio, accusato dall'artista di aver rivolto alla sua amante, troppe attenzioni. La stessa donna, Lena, risulterebbe ritratta nell'opera esposta. «È inutile dire che i turisti con la loro guida in mano vengono a visitarla e poi si trovano un contesto di pura desolazione», tuona Annamaria, che ha un piccolo negozietto a due passi da piazza delle Cinque Lune.

I CONTROLLI
Piazza Navona, la sua storia, il suo prestigio vanno salvate: «Stiamo parlando di un simbolo della nostra città - spiegano alcuni fedeli e residenti - Giorno e notte questa piazza è un via vai di milioni di turisti: è questo lo spettacolo che vogliamo dare? Al mattino ci svegliamo e troviamo bottiglie e rifiuti ovunque. Poi la sera, succede l'impossibile. Schiamazzi, gente ubriaca. Vengono dalle vie laterali, dove si sono moltiplicati i pub. Ci vorrebbero più controlli di notte. Qui intorno ci sono monumenti a cielo aperto quotidianamente in pericolo: sa le volte che ho visto ragazzini ubriachi farsi il bagno nella Fontana dei fiumi? Le meraviglie del centro storico vanno rispettate. E invece qui la situazione peggiora giorno dopo giorno...».

elena.panarella@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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