Roma, la pista del pirata della strada dietro la morte del giovane caduto dalla moto a Porta Pia

Roma, la pista del pirata della strada dietro la morte del giovane caduto dalla moto a Porta Pia
di Michela Allegri
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Martedì 1 Dicembre 2015, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 08:42

Il suo corpo è stato raccolto sul ciglio della strada, accanto al marciapiede, nel lato sinistro di via Nomentana, all'altezza di Porta Pia. Il suo motorino, invece, era danneggiato sul retro. Saranno i rilievi stradali a stabilire la dinamica dell'incidente in cui ha perso la vita Giosafat Scura, 23 anni, studente di Medicina all'università Cattolica. Gli inquirenti, però, su richiesta dei familiari del giovane, hanno immediatamente acquisito i filmati delle cinque telecamere di sorveglianza puntate sul viale. Un sospetto, infatti, è che il ragazzo sia stato tamponato da un pirata della strada, fuggito via invece di soccorrerlo. Un'altra ipotesi, invece, è che il ventitreenne abbia perso il controllo del mezzo per evitare un veicolo che lo ha intralciato durante il tragitto. Per fugare ogni dubbio, il pm Alberto Pioletti, titolare del fascicolo, ha deciso di procedere per omicidio colposo contro ignoti. E' difficile da credere che il giovane abbia fatto tutto da solo: è andato a sbattere contro il marciapiede che si trova dalla parte sinistra di via Nomentana, invadendo la corsia opposta. L'impatto è stato talmente violento da sbalzare lo studente dall'altro lato della carreggiata, ad una ventina di metri di distanza. Il medico legale incaricato di effettuare l'autopsia ha confermato che Giosafat è deceduto a causa di un gravissimo trauma cranico e spinale. Ora, resta da chiarire se la tragedia sia stata provocata da un'auto killer che potrebbe aver proseguito nella corsa senza soccorrere la vittima. Per avere risposte, gli investigatori stanno aspettando di poter visionare i filmati di sicurezza.
L'APPELLO
I familiari del ragazzo lanciano un appello: «Chi ha visto qualcosa ci avvisi, stiamo cercando testimoni che siano passati sabato alle tre di notte lungo via Nomentana, all'altezza dei civici che vanno dal 2 al 4». Difesi dall'avvocato Antonello Madeo, i parenti di Giosafat sperano di scoprire la verità. «I primi rilievi e gli accertamenti del nostro consulente ci fanno supporre che sia coinvolto un altro veicolo», ha dichiarato il penalista. Come si legge nel verbale redatto dagli agenti della polizia municipale arrivati sul posto, infatti, lo scooter del giovane, un Liberty, era molto danneggiato nella parte posteriore, soprattutto nel lato sinistro, quello dell'impatto.
Giosafat, calabrese residente a Roma, era un ragazzo tranquillo. «Non usciva spesso nel week end», raccontano i familiari. Sabato notte, però, è salito in sella al motorino per raggiungere alcuni amici, e non è più tornato a casa. E' stata una pattuglia della Finanza ad accorgersi dell'incidente. Attraversando via Nomentana, ha visto il corpo del ragazzo riverso sull'asfalto. All'arrivo dei paramedici del 118, Giosafat era ancora vivo, ma la corsa in ospedale è stata inutile: il giovane è deceduto durante il tragitto verso il policlinico Umberto I.
I PRECEDENTI
Per avere risposte, e per stabilire se sia stato un pirata della strada a travolgere il ventitreenne, è necessario attendere i risultati degli accertamenti. Non sarebbe la prima volta che, a Roma, un veicolo impazzito investe e uccide un centauro o un pedone. All'inizio di novembre, per esempio, un minorenne di etnia rom, guidando senza patente, ha colpito un cinquantenne che stava rientrando a casa dopo una gita in bicicletta, in via Fontana Candida, nella Borgata Finocchio. Poi, è fuggito via. Si è costituito due giorni dopo in una caserma dei carabinieri a Treviso. Lo scorso 27 maggio, invece, un'auto killer ha travolto ucciso una donna filippina. Al volante, un altro rom minorenne. Il ragazzo è stato recentemente condannato a 6 anni per omicidio colposo, nonostante il pm avesse sollecitato una pena ben più severa: 16 anni di carcere, per omicidio volontario.