Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri e condotte dalla compagnia di Pomezia, hanno consentito di accertare che gli indagati procuravano l'ingresso illegale dalla Grecia in Italia di stranieri, prevalentemente originari del Medio Oriente, grazie a matrimoni simulati con cittadine italiane in modo da far ottenere la carta di soggiorno. I matrimoni venivano contratti all'estero, in particolare in Egitto, e successivamente regolarizzati in Italia, nei comuni di Roma, Pomezia e Ardea. Il costo per le nozze combinate poteva raggiungere anche i 10mila euro. Dopo aver ricevuto il permesso di soggiorno i finti sposi facevano richiesta di divorzio.
A capo della banda criminale due siriani, un 43enne con precedenti, già arrestato nel 2011, e il suo factotum 26enne. Ad aiutarli diverse donne italiane che per il loro ruolo di finte mogli percepivano 500 euro. In particolare le donne, tra i 20 e i 40 anni, raggiungevano i clienti stranieri in Grecia e ritornavano con loro in Italia, simulando una
relazione sentimentale, spacciandosi per fidanzate e amiche, per evitare i controlli in porti e aeroporti. In Grecia c'era un referente di origine egiziana che individuava gli stranieri interessati a raggiungere l'Italia. A quest'ultimi venivano forniti anche dei documenti falsi.
Inoltre si è scoperto che chi reclutava le donne era coinvolto anche nell'attività di spaccio di droghe in spiaggia, lungo il litorale tra Pomezia e Roma ma anche nel complesso popolare Salzare ad Ardea. I carabinieri hanno sgominato diversi gruppi criminali che avevano messo in piedi un sistema di spaccio con tanto di vedette e celluari intestati a soggetti fittizi. Le droghe venivano nascoste in sacchetti tra la vegetazione della pineta di Campo Ascolano o sotto la sabbia.
Uno dei principali punti di spaccio erano appunto le dune tra Torvaianica e Capocotta. Durante il blitz di oggi, in cui sono stati impiegati 150 carabinieri, unità cinofile e un elicottero, è stato arrestato anche un italiano di 28 anni con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio e possesso ingiustificato di armi improprie. I militari hanno sequestrato circa 11 kg di marijuana e due di hashish ma anche numerose copie di documenti di identità egiziani e copie di certificati di matrimoni tra cittadine italiane e stranieri. A finire in manette con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in totale sono state cinque persone.
«Siamo soddisfatti - commenta il comandante del reparto operativo di Roma Giuseppe Donnarumma - L'operazione Magna Grecia corona l'intensa attività investigativa dei carabinieri che si è svolta su due livelli: il primo riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti e l'attività anti-droga, il secondo un'organizzazione strutturata e insidiosa dedita all'immigrazione clandestina e alla contraffazione. Le indagini sono iniziate circa un anno e mezzo fa ed hanno permesso di interrompere un canale di immigrazione clandestina dalla Grecia all'Italia che aveva un giro di affari stimato in 300mila euro ogni 3 mesi».
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