Roma, camion bar via dal centro storico: stretta sul commercio del Comune

Roma, camion bar via dal centro storico: stretta sul commercio del Comune
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 20 Giugno 2018, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 07:53

Dal freno a mano tirato sulle nuove bancarelle in rotazione (non ce ne potranno essere delle nuove) allo stop delle sostituzioni che nel tempo hanno portato più operatori a occupare un banco. Dalla possibilità di delocalizzare, senza trovare posizioni economicamente equivalenti per gli ambulanti, posteggi in altre zone della città per motivi di ordine pubblico, sicurezza e tutela dei monumenti alla salvaguardia delle botteghe storiche fino allo sviluppo delle reti d'impresa. La proposta di delibera è pronta: dalla Regione Lazio l'assessorato allo Sviluppo economico ha finalmente licenziato il nuovo Testo unico sul commercio. Una manovra fondamentale per il settore che da via Cristoforo Colombo ricadrà su tutti i comuni del Lazio, Roma Capitale compresa. Cosa significa?

I TEMI
Quando il testo verrà licenziato deve ora partire l'iter di discussione in commissione e le seguente approvazione in consiglio le norme (85 articoli) dovranno essere tenute in considerazione dalle amministrazioni comunali per la gestione del commercio su area pubblica ma anche per la somministrazione di alimenti e bevande. Le novità non sono poche e si traducono in indirizzi chiari nell'attesa che entri in vigore la direttiva europea Bolkestein che stabilisce la rimodulazione dei posteggi ambulanti, una loro riduzione e la messa a bando delle licenze (salvo ripensamenti da parte del Parlamento che la dovrà applicare). Vediamo allora quali sono le principali novità destinate a cambiare anche l'aspetto del commercio ambulante nella Capitale. Si parte con l'attenzione riposta alle postazioni ambulanti (comprese quelle delle fiere come la Festa della Befana), alla loro localizzazione che potrà essere cambiata per necessità dell'amministrazione comunale laddove ci siano, ad esempio, difficoltà al traffico.

AMBULANTI
Si regolamenta poi la figura del venditore occasionale (altra cosa rispetto al commerciante ambulante) nei mercatini che offre i propri beni in modo occasionale e sporadico. Inutile dire quante siano queste figure in tutta la città: tra mercatini vintage, domenicali, di quartiere o legati alle festività. Fino ad oggi bastava avere la concessione di suolo e pagare l'occupazione mettendosi d'accordo con gli organizzatori del mercatino. Da domani queste figure dovranno in primis essere pubblicamente riconoscibili attraverso un tesserino personale e non cedile e, in più, ogni venditore occasionale potrà partecipare ai mercatini fino a un massimo di 8 volte l'anno, mentre la sua postazione all'interno della rassegna dovrà essere distinta da quelle dei commercianti in senso pieno. Ancora, Roma Capitale dovrà fare molta attenzione a preservare i luoghi di pregio limitando il commercio ambulante e delocalizzando gli ambulanti, dove necessario, in altri posti senza garantire loro la medesima vetrina in termini di ritorno economico.

CULTURA DELLA LEGALITÀ
Al commercio su area pubblica si lega la cultura della legalità attraverso la possibilità per i Comuni di destinare una quota dei proventi derivanti dal pagamento delle sanzioni all'aumento del personale che esercita l'attività di vigilanza. Su questa scia si inseriscono anche gli importi tutt'altro che marginali delle multe. Chi non rispetterà i permessi e gli obblighi amministrativi, ma anche il decoro, ad esempio, dovrà pagare cifre che vanno da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 15 mila.

Un altro comparto caro alla regione Lazio è quello che riguarda le attività storiche, ovvero le botteghe artigiane, ma anche i mercati rionali, che dovranno essere tutelati dalle amministrazioni comunali. Semaforo verde, inoltre, sulla costituzione delle reti d'impresa, ovvero l'unione di più attività commerciali esistenti su una determinata strada o piazza che potranno ottenere sgravi fiscali da impegnare nella promozione, tutela e abbellimento della parte di città in cui si trovano. E benché dal testo sia stata eliminata la riorganizzazione delle edicole che sarà affrontata in un altro provvedimento e quella dei distributori di benzina, l'attenzione viene riposta anche alla somministrazione di cibo e bevande, tanto nei locali di vicinato quanto nelle rassegne come fiere e manifestazioni. Di certo, in quest'ultime occasioni, sarà imposto il divieto di somministrare al pubblico superalcolici.

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