Rogo di Pomezia Indagato il titolare, mancava sistema antincendio, il Comune parte civile Domani riaprono tutte le scuole

L'interno del capannone dello stabilimento Eco X distrutto dalle fiamme
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Giovedì 11 Maggio 2017, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 16:28

Sei giorni dopo il rogo allo stabilimento Eco X che a Pomezia ha avvelenato l'aria e i raccolti, il sindaco annuncia che il Comune pontino si costituirà parte civile. E l'Istituto Zooprofillattico ha deciso di iniziare una serie di controlli sul latte. E domani riapertura completa di tutte le scuole. Intanto il procuratore di Velletri, Francesco Prete, nel corso di una conferenza stampa, ha detto è indagato l'amministratore unico della società Antonio Buongiovanni per incendio e inquinamento. «Le cause del'incendio sono ignote ma l'innesco è avvenuto all'esterno tra i due capannoni. Le indagini sono ancora in corso da parte del capitano del Noe», ha aggiunto il procuratore.
 

 



«Allo stato non ci sono comunque elementi per parlare di incendio doloso». Lo ha detto il procuratore capo di Velletri Francesco Prete. «Le cause del rogo sono ancora ignote ma è stato accertato che l'innesco è avvenuto all'esterno dei due capannoni in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti», ha aggiunto Prete. Il sospetto è che l'innesco possa essere avvenuto in maniera accidentale, forse anche per un mozzicone di sigaretta.

L'incendio si è sviluppato tra le 8.5-8.10 quando l'azienda era già operativa e alcuni operai hanno tentato anche di spegnere le fiamme con l'acqua. Le indagini per accertare le esatte cause del rogo che ha devastato la Eco X proseguono da parte del Noe. A breve potrebbero arrivare altre iscrizioni nel registro degli indagati.

MANCAVA SISTEMA ANTINCENDIO
La procura della Repubblica di Velletri ha inoltre accertato che lo stabilimento di smaltimento rifiuti Eco X non dispone di un sistema antincendio «rispondente ai canoni normativi, né di una certificazione antincendio». Lo ha detto il procuratore Francesco Prete nel corso di una conferenza stampa indetta per fare il punto della situazione sull'incendio divampato il 5 maggio scorso all'interno della struttura. In particolare, non sono state adempiute le prescrizioni, in materia di tutela contro i roghi, fatte dai vigili del fuoco nel 2012, quando ai responsabili dell'epoca dell'azienda furono contestate violazioni della normativa antinfortunistica. Gli stessi, diversi dagli attuali amministratori, furono denunciati all'autorità giudiziaria e condannati con decreto penale emesso dalla procura. Da allora, è stato precisato durante la conferenza stampa, quelle prescrizioni sono state disattese.



GLI ACCERTAMENTI
Altissimi valori di diossina (77,5 picogrammi) e di Pcb (394 picogrammi) sono stati registrati da Arpa Lazio e Asl Rm6 il 6 maggio scorso, nelle immediate vicinanze dello stabilimento della Eco X di Pomezia, quando le operazioni di spegnimento del rogo erano ancora in corso. È quanto emerso nella conferenza stampa tenutasi alla procura di Velletri. Marco Lupo, dell'Arpa Lazio, e Narciso Mostarda, della Asl Rm6, hanno sottolineato «che al di fuori delle vicinanze dell'impianto di trattamento dei rifiuti non sono emerse particolari criticità». Tutto ciò fa auspicare chi sta indagando sull'incendio che l'emergenza stia per terminare. Durante l'incontro con i giornalisti è stata confermata la presenza di amianto nel tetto dello stabilimento, ma escluse quantità significative dello stesso nel centro di Pomezia. Nel quadro delle attività finora svolte si è appreso che anche nei tre pronto soccorso adiacenti a Pomezia non sono stati registrati ricoveri dovuti all'inquinamento causato dall'incendio



PROCESSO
«Se verranno accertate le responsabilità e se si andrà a processo questa è la decisione dell'amministrazione. La città deve essere risarcita per l'enorme danno che questo incendio ha provocato all'ambiente e alla comunità di Pomezia», ribadisce il primo cittadino Fabio Fucci nel suo intervento al consiglio comunale straordinario sull'incendio allo stabilimento 'Eco X'. «La Procura di Velletri accerterà ma io non credo che i rifiuti prendano fuoco da soli. Non lo credo perché dal 2015 nella nostra area tanti impianti hanno preso fuoco e perché dalle cronache giudiziarie conosciamo tutti il business che c'è sui rifiuti e i legami che ci sono con la criminalità
». Il sindaco Fucci chiede che la Regione Lazio vigili: «All'autorità di Vigilanza della Regione questa mattina ho avanzato la richiesta di venire a controllare gli impianti che hanno autorizzato. Fatelo presto e fatelo bene perché non vogliamo altre Eco X».

Il comune sta lentamente tornando alla normalità, ma restano paure e dubbi. «Le analisi di Arpa e Asl sono state effettuate sul terreno, sull'aria, sulla frutta e gli ortaggi. Al momento sono noti solo i dati relativi al Pm10. In questi giorni il ministro della Salute e la Regione Lazio hanno anticipato alcuni dati, secondo cui non risulta una presenza significativa di amianto nell'aria. I risultati non sono stati ancora comunicati al Comune di Pomezia e quindi non posso confermarli», ribadisce il sindaco di Pomezia sei giorni dopo il rogo dove sono andati a fuoco rifiuti, carta, plastica e altro materiale infiammabile. «Spero che arrivino presto anche a me per poterli comunicare ai cittadini e prendere i dovuti accorgimenti a tutela della loro salute e sicurezza». Il sindaco ha aperto il suo intervento parlando di «due gravi attentati» che ha subito la città di Pomezia. «Il primo è stato un attentato incendiario, in cui ignoti hanno tentato di dare fuoco al Palazzo comunale e al mio ufficio», l'altro l'incendio alla Eco X , un «attentato ai cittadini di Pomezia». 

IL LATTE

l'istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana (l'IZS) ha promosso una serie di riunioni operative per stabilire le misure di prevenzione in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. L'Osservatorio epidemiologico ha estratto dall'anagrafe gli allevamenti che si trovano nella nuova area e che vengono valutati per decidere quali inserire nel piano di campionamento. «In considerazione della necessità che gli animali concentrino nel latte eventuali sostanze nocive assunte, si è deciso di iniziare l'attività di campionamento del latte non prima di domani proprio per ridurre il rischio di eventuali falsi negativi», lo comunica in una nota la Regione Lazio. L'attività di campionamento avverrà venerdì 12 maggio (1 campione), sabato 13 maggio (1 campione), da lunedì 15
maggio verranno prelevati 2 campioni di latte fino a venerdì 19 per un totale di 12 campioni di latte. L'istituto ha inoltre stabilito alcune indicazioni per permettere alle Asl di rilasciare le autorizzazioni per
l'acquisto del latte crudo. «Le Aziende che non ricadono nell'area soggetta a restrizioni possono ottenere dall'Asl di competenza gli attestati necessari mentre le aziende che si trovano nell'area di restrizione potranno autocertificare il rispetto dei divieti dell'ordinanza sindacale, ovvero che gli animali non hanno avuto accesso al pascolo e sono
stati alimentati con mangimi e foraggi non prodotti in loco o prodotti in loco prima del 5 maggio 2017 ed in ogni caso conservati al riparo dell'inquinamento. Si svolgerà lunedì prossimo un'ulteriore riunione
per fare il punto della situazione sui campionamenti». 

LEZIONI
Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha inoltre firmato una nuova ordinanza che dispone per domani la riapertura di tutte le scuole di Pomezia a esclusione degli istituti superiori.
Sulle polemiche nate questa mattina a seguito della decisione di alcuni dirigenti scolastici di chiudere i plessi che erano già stati riaperti con ordinanza del sindaco, si legge sulla pagina Fb ufficiale del Comune, il primo cittadino afferma: «La pulizia dei plessi scolastici è stata effettuata attraverso tre diverse squadre di pulizia dal Comune di Pomezia che, in via precauzionale, ha disposto un intervento straordinario secondo le indicazioni della Asl sul lavaggio delle superfici esterne ed oggetto di accumulo di polveri. Le strutture scolastiche sono state quindi pulite e riaperte secondo un calendario comunicato giornalmente alle scuole e alla cittadinanza. La scelta di alcuni dirigenti scolastici di rimandare gli studenti a casa non è stata presa su indicazione del Comune di Pomezia, pertanto sono gli stessi dirigenti ad assumersene la responsabilità. Spero che si possa continuare ad operare con la massima collaborazione e con l'unico interesse comune del benessere dei nostri bambini e dell'intera cittadinanza».

 

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