Roma, emergenza rifiuti, la raccolta frena: ecco i cinque quartieri a rischio emergenza

Roma, emergenza rifiuti, la raccolta frena: ecco i cinque quartieri a rischio emergenza
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 6 Aprile 2017, 07:59
«Non cederemo al ricatto di questo soggetto», ripete Virginia Raggi, riferendosi a Manlio Cerroni, proprietario dei due impianti di trattamento di Malagrotta. Al mattino presenta il piano dei rifiuti di Roma, quello anticipato dal Messaggero, che prevede un luminoso futuro (differenziata al 70% e produzione dei rifiuti annuale ridotta di 200mila tonnellate annue entro il 2021). Ama vuole anche aumentare le multe a chi sporca la città, si punta a raddoppiare il numero degli agenti verificatori.
Al pomeriggio deve occuparsi dello spettro dell'emergenza che avanza perché a causa dell'interdittiva antimafia su Colari l'Ama non può più pagare il servizio di trattamento a Malagrotta e dunque i due impianti potrebbero chiudere. Insieme al prefetto Paola Basilone, all'assessore regionale Mauro Buschini, a quella comunale Pinuccia Montanari e al presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, fino a tardi ragionano come superare l'interdittiva senza violare la legge. L'emergenza rifiuti, anche se non conclamata, sta avanzando: criticità vengono registrate in cinque zone, in particolare nella zona est del VI Municipio, a Roma Nord (dove però la situazione è migliorata), zona di piazzale Clodio, nel quartiere Trieste, sulla Nomentana. Ma anche in centro storico. L'assessore del I Municipio, Anna Vincenzoni, qualche settimana fa ha scritto una lettera all'Ama in cui denuncia: «A Prati situazione allarmante». Ieri alcuni giri di raccolta sono saltati anche in alcune traverse di via Veneto.

IL PIANO
Ecco perché lo scenario virtuoso per il futuro descritto al mattino, fatto di tariffa puntuale (paghi meno Tari se produce meno indifferenziato), green card, cassonetti intelligenti, Cric (Centri di riuso creativo, in cui «recuperare gli oggetti anche in modo artistico»), una sede di Ama in ogni municipio, rischia di stridere con la mancanza di impianti che sta rendendo ostaggio Roma di Colari e dell'esportazione di rifiuti. L'assessore Montanari: «Realizzeremo tre impianti di compostaggio dei rifiuti organici, di tipo aerobico, per un totale di 120 mila tonnellate». Dove? Guardando Stefano Bina, direttore generale dell'Ama, la Montanari spiega che sarà scritto nel piano industriale a fine mese. Però qualche traccia la Montanari la offre: in aree verdi, perché il compost va riutilizzato per l'agricoltura. Ieri in consiglio regionale, grazie a una interrogazione di Luca Malcotti, tre aree sono state citate: Castel di Guido, Marcigliana e Decima. Inoltre, si è parlato anche di una discarica di servizio a nord, verso Riano e Formello, ipotesi smentita seccamente dalla Montanari: «Con il nostro piano che utilizza i rifiuti come risorsa, come prodotto post consumo, la discarica non serve». Altro annuncio importante: il Tmb di via Salaria chiuderà nel 2019, successivamente andrà in esaurimento quello di Rocca Cencia. Possibile? Virginia Raggi: «Facciamo un patto con i cittadini, questo piano li responsabilizza, se raggiungeremo tutti gli obiettivi, e lo verificheremo passo dopo passo, allora la chiusura degli impianti potrà avvenire». Sottinteso: se i cittadini non faranno la propria parte, ad esempio nel rispetto della differenziata, Roma sarà sempre ostaggio dei vecchi impianti.

VI MUNICIPIO
Bina conferma che si partirà con il nuovo sistema di raccolta differenziata nel VI Municipio (zona Tor Bella Monaca), si amplierà il porta a porta, si sperimenteranno gli impianti di compostaggio di vicinato e soprattutto si metterà in pratica la tariffa puntuale. Con una incognita: grazie a una card, Ama può quantificare quanto indifferenziato produce ogni utente e dunque fargli pagare in proporzione la Tari. Ma questo rischia di alimentare una distorsione: sia chi vuole pagare meno di Tari, sia chi è evasore totale e dunque non ha la card, potrebbe abbandonare i rifiuti per strada. Resta comunque l'obiettivo della differenziata al 70 per cento in quattro anni (oggi è al 43,5): «Necessario e fondamentale continuare anche l'azione di rinnovo di Ama Spa, completando la due diligence, che permetta di stabilire il punto 0 della nuova gestione ed implementare un piano industriale. In particolare ci sarà la realizzazione delle Ama di Municipio per rendere l'Azienda più vicina ai cittadini». Per la riduzione dei rifiuti Raggi e Montanari parlano di «12 azioni e 5 Progetti», «dalla green card per premiare i comportamenti virtuosi al programma contro lo spreco alimentare», come il family bag nei ristoranti per portarsi a casa i resti di una cena.
 
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