Regione Lazio, fondi al gruppo Pd divorati tra cene e consulenze

Regione Lazio, fondi al gruppo Pd divorati tra cene e consulenze
di Silvio Gentile
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Martedì 30 Dicembre 2014, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 19:42
Il conto dei ristoranti è lungo. Pranzi e cene, oltre ai fagiani e ai tartufi, ai manifesti pagati dai consiglieri regionali del Pd con i fondi destinati alle attività politiche. Perché nei due milioni e 600mila euro di spese illegittime, messi in conto nella scorsa legislatura alla Pisana, 80 mila euro sono finiti in ristoranti e agriturismi.



Tra le spese contestate a 41 persone (sette attuali parlamentari, oltre all'ex capogruppo del Pd Esterino Montino e all'ex capo della segreteria di Ignazio Marino Enzo Foschi) ci sono anche le parcelle pagate agli avvocati, consulenze legali affidate ad esponenti del partito. E adesso l'indagine della procura di Rieti va avanti, con il procuratore Giuseppe Saieva e il nucleo di polizia Tributaria della Finanza che vogliono guardare alle spese degli altri gruppi.



I RISTORANTI

Al parlamentare del Pd Marco Di Stefano, finito sul registro degli indagati della procura di Roma per una presunta tangente nell'ambito dell'inchiesta sulla truffa all'Enpam, viene contestata anche una cena da 190 euro alla Casina Valadier, nel cuore della città, oltre a quella da 250 al ristorante romano ”Le Ostriche” al Pantheon. Ma non era solo Di Stefano a spendere i soldi per la politica nei ristoranti.



Cinquemila euro è costato l'incontro con i cittadini all'agriturismo ”Borghetto d'Arci” e 4.400 la cena al Berbitto di Sezze. Oltre diecimila euro sono stati spesi in cinque mesi a Fiumicino per tre iniziative: 2.730 al lussuoso Parco degli Abruzzi, il resto al ristorante Pinzimonio, frequentato e portato a consuntiva anche dal consigliere comunale Enzo Foschi. In due giorni di incontro su ”La politica agricola del Pd”, le bevande sono costate 1.200 euro, mentre il conto all'enoteca della Tuscia, dopo una serie di incontri, ha sfiorato gli 8mila euro.



Il seminario sul federalismo fiscale, all'hotel Boscolo Exedra di piazza della Repubblica ha raggiunto il prezzo di 2.800 euro. Nel conto anche i 5.200 euro per due incontri a ”Le Cascine”, 2.000 spesi al ristorante ”Il chiocchio” di Artena, 2.760 pagati ”Da Fiorello” per tre incontri e 2.300 per due meeting ”Da Pietro”. E anche le trasferte venivano messe in conto: un consigliere ha presentato uno scontrino di 90 euro del ristorante Jack di Bruxelles.



LA STAMPA

All'ex tesoriere del gruppo, Mario Perilli, viene contestato anche di avere finanziato il giornale dove l'anno dopo sarebbe stata assunta la figlia. Il gruppo con i fondi del 2011 ha versato al mensile ”Nuovo Paese Sera” 26 mila euro con sei fatture «non sufficientemente documentate». Una di queste è giustificata da «100 abbonamenti per l'anno 2011-2012 al mensile Paese sera». Si tratterebbe «di presunti accessi online per 97 centri anziani del comune di Roma».



Altri 20 mila euro sono andati invece alla Agti srl (Agenzia giornalistica televisiva italiana) per riprese e servizi in onda su Rete Oro e canale 926 di Sky. Contestate anche cinque le fatture emesse da Tele Rieti nel 2011 (per 2.234 euro) per altrettanti speciali tv, oltre ai 4mila euro per ”redazionali televisivi” della concessionaria pubblicitaria Gbr com.



LE CONSULENZE

Il gruppo si è anche avvalso della professionalità dell'avvocato Maurizio Mansutti, con una consulenza legale da 5.350 euro, e di quella di Omar Sarubbo, chiamato a mettere a punto, al prezzo di 7.500 euro, ”Le strategie di comunicazione per la provincia di Latina”. Soldi sempre pagati con i fondi destinati alla politica, Mansutti e Sarubbo però erano rispettivamente presidente provinciale e consigliere comunale del Pd. Una suora di Fara Sabina, invece, avrebbe ricevuto un contributo per aiutare gli immigrati rilasciando una ricevuta per ”prestazioni occasionali”.