Per la maggioranza i giochi sono fatti: il Lazio sarà rappresentato dal governatore Nicola Zingaretti e dal presidente del consiglio Daniele Leodori.
L’opposizione di centrodestra si sta orientando sul nome di Francesco Storace, il M5S proporrà un proprio candidato ma a conti fatti non riuscirà a passare, salvo strane alchimie.
L’ex ministro della Salute è stato condannato lo scorso 21 novembre a sei mesi di reclusione (pensa sospesa) per il reato di vilipendio al capo dello Stato. La vicenda risale al 2007 quando definì «indegno» il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il fatto era legato ad una polemica sorta dopo un intervento apparso sul blog dell'allora senatore nel quale il senatore a vita Rita Levi Montalcini venne definita come «una stampella» del Governo. Parole che Napolitano definì indegne e alle quali Storace rispose utilizzando lo stesso aggettivo nei confronti del capo dello Stato.
Da qui l'accusa di vilipendio. E la condanna. E ora ci potrebbe essere il colpo di scena o meglio la rivincita di Storace che non ha mai digerito questa condanna. Lunedì i gruppi di centrodestra si riuniranno per il sì definitivo: da Forza Italia e Ncd è già arrivato un informale via libera.
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