Pignatone: «Questa è mafia Made in Roma. A breve ci saranno altri arresti»

Pignatone: «Questa è mafia Made in Roma. A breve ci saranno altri arresti»
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Giovedì 11 Dicembre 2014, 15:14 - Ultimo aggiornamento: 18:24
Ci saranno altre operazioni «a breve su questo tema». Lo ha detto il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso dell'audizione in commissione antimafia, sulla maxi inchiesta Mafia capitale.

A Roma mafia originaria. «A Roma ci sono una serie di investimenti mafiosi, ci sono alcune associazioni di tipo mafioso presenti nel territorio» come Cosa Nostra a Ostia o il clan dei Fasciani già sgominati, «ma oggi abbiamo fatto un passo avanti». Così il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatore all'Antimafia. «Non c'è un collegamento con la mafia classica: rispecchia in qualche modo la società romana». È una mafia «originaria e originale», afferma Pignatone.





Le facce della mafia. «Ci eravamo lasciati con questa domanda, c'è la mafia a Roma? - ha aggiunto il procuratore - Con questa seconda grande operazione, possiamo dare una risposta più articolata. La mafia non è l'unico problema di Roma, non è neanche detto che sia il principale problema, ci sono centomila altri aspetti».



Nodo vitale. «Però - ha continuato Pignatone - non c'è dubbio che il nodo mafia-corruzione è vitale. La risposta che cominciamo ad affermare, possiamo già dire, non c'è un'unica associazione mafiosa che controlli la città di Roma. Non è così, non siamo a Palermo con Cosa nostra. Roma è troppo grande per essere controllata da un'unica associazione, non ce n'è una che è presente in modo esclusivo. Ci sono invece alcune associazioni specifiche di tipo mafioso presenti nel territorio cittadino, metropolitane».



Gara Ater sospesa, appalti revocati. «Proprio ieri il Comune ha detto che c'era una gara in corso per Ater per 25 milioni - ha spiegato il procuratore capo - anche questa è stata sospesa in attesa in informazioni, anche qui si profilava un'aggiudicazione a Buzzi e alle solite cooperative». Pignatone ha inoltre ricordato che il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, «ha ritenuto di revocare un appalto per il cup del valore di non meno di 60 milioni di euro. I benificiari sarebbero stati in tutto ed in parte Buzzi o le sue cooperative».



Carminati è il capo. Questa organizzazione criminale «non ha una struttura rigida»: il capo è Carminati ed hanno un ruolo direttivo dal punto di vista "militare" Brugia, sulla pubblica amministrazione, Buzzi. Così il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone all'Antimafia. Pignatone ha sottolineato il metodo mafioso utilizzato, «la capacità di ricorrere alla violenza per il raggiungimento di fini leciti e illeciti e la soggezione verso l'interlocutore» e la «trasversalità interna».



I precedenti. «Basti pensare - ha proseguito Pignatone - ai trascorsi politici: Carminati all'estrema destra, Buzzi all'estremità opposta. Lo stesso Buzzi, ad un amico che gli chiede come fa a stare con Carminati, risponde: "la politica è una cosa, gli affari sono altro". L'indagine è durata due anni».



Omicidi a Roma non correlati. «Non è vero che si è deciso di non sparare più a Roma. A Roma c'è un numero di omicidi commessi sostanzialmente basso che negli ultimi anni è diminuito, siamo a livelli statisticamente quasi insignificanti. La gran parte di questi non sono riconducibili a criminalità organizzata ma piuttosto a contrasti di tipo individuale», continua Pignatone nel corso dell'audizione in commissione antimafia.



Belen e De Rossi non c'entrano. I fatti riguardanti Belen e De Rossi, dice il proceuratore «sono palesemente irrilevanti, non riguardano la Procura nè l'Antimafia».



Alemanno in Aergentina: nessun riscontro. «Non c'è alcun riscontro» di viaggi dell'ex sindaco Gianni Alemanno in Argentina per depositare soldi, come emergerebbe da alcune intercettazioni.
Lo ha detto il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso della lunga audizione che si è appena conclusa davanti alla Commissione parlamentare Antimafia.
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