Roma, boom del Pd ed è subito effetto rimpasto
Si dimette l'assessore Barca: esperienza finita

L'assessore comunale Flavia Barca
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Martedì 27 Maggio 2014, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 08:12

L’accelerazione, all’indomani del trionfo del Pd di Matteo Renzi alle Europee, la imprime Flavia Barca, assessore ormai uscente alla cultura: «È stata un’esperienza bella, molto entusiasmante, ma è per me un’esperienza conclusa - annuncia proprio mentre tutti pensano a commentare gli esiti del voto - Al momento non sussistono più le condizioni necessarie per affrontare un così delicato ruolo istituzionale».

Un addio che fa salire a due le sedie vuote nella sala delle Bandiere, dopo le dimissioni (a metà marzo) dell’ex assessore al bilancio Daniela Morgante.

La somma del passo indietro della Barca con la valutazione dei risultati elettorali all’interno dei democrat portano a un risultato quasi ovvio: il rimpasto di giunta. In attesa del vertice di domani con la maggioranza, oggi Ignazio Marino avrà il suo primo incontro politico post-elettorale con Lorenzo Guerini, braccio destro di Renzi: un segnale da non sottovalutare.

LE IPOTESI

Prima del voto, il sindaco sembrava voler accelerare verso la «fase due» della sua amministrazione. Ma ora il Pd vuole valutare bene le mosse, e potrebbe servire qualche giorno in più. Anche perché le ipotesi sono due: un semplice ricambio per le due caselle rimaste vacanti, oppure un rimpasto profondo e con significato marcatamente politico. Per i due assessorati liberi, in realtà, le soluzioni sono già state individuate. In pole position per il bilancio c’è Silvia Scozzese, direttrice scientifica dell’Ifel, la fondazione dell’Anci, che sta già lavorando nella cabina di regia per il piano di rientro: sarebbe una figura di garanzia per i rapporti tra ministero dell’Economia e Campidoglio.

La cultura potrebbe invece andare a Giovanna Marinelli, ex Eti ed ex Teatro di Roma, già collaboratrice storica del compianto Gianni Borgna. Ma un cambio più profondo smuoverebbe diversi tasselli del mosaico di Palazzo Senatorio, a partire dal ruolo di vice sindaco. Qui il buon risultato ottenuto a Roma da Sel, con la lista Tsipras, rafforza la posizione di Luigi Nieri. Ma l’area vincente del Pd reclama spazio, e quel posto potrebbe andare alla renziana doc Lorenza Bonaccorsi o al presidente del consiglio comunale Mirko Coratti, che con l’area popolare si è avvicinato molto al premier.

Altro renziano che potrebbe veder riconosciuto il suo ruolo è Fabrizio Panecaldo, attuale coordinatore della maggioranza capitolina, che potrebbe entrare nell’esecutivo comunale o succedere a Coratti sullo scranno più alto dell’aula Giulio Cesare. In giunta potrebbe entrare anche Patrizia Prestipino, seguace della prima ora dell’ex sindaco di Firenze: per lei ci potrebbe essere l’assessorato allo sport, qualora Luca Pancalli decidesse di lasciare l’incarico per dedicarsi ad altro. Destinata a uscire dalla squadra di Marino è anche Rita Cutini: di politiche sociali potrebbe occuparsi così Daniele Ozzimo, in un valzer di deleghe che comprenderebbe anche Paolo Masini e Alessandra Cattoi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA