Roma, bimbo di 12 anni perde la vista dopo l'intervento. Medico a giudizio: «Falsificò i documenti»

Roma, bimbo di 12 anni perde la vista dopo l'intervento. Medico a giudizio: «Falsificò i documenti»
di Paolo Tripaldi
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Mercoledì 10 Febbraio 2016, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 15:24

Per i genitori doveva essere un intervento banale e invece, dopo quell'operazione, il loro bambino di 12 anni aveva perso la vista da un occhio. Papà e mamma non si sono arresi, hanno voluto che si andasse fino in fondo e adesso due dipendenti dell'istituto nazionale per la cura dei tumori Regina Elena sono finiti sotto processo con l'accusa di avere manomesso il modulo del consenso informato.

L'ACCUSA
Il gup Giuseppina Guglielmi ha disposto il rinvio a giudizio per un dirigente medico dell'ospedale, Giuseppe Rizzi, e un'impiegata amministrativa, Cristina Annibali. L'accusa è di falso commesso da incaricati di pubblico sevizio, il processo inizierà il 14 maggio. Per l'intervento chirurgico il Tribunale ha, invece, già archiviato la posizione del medico che eseguì materialmente l'operazione.
Secondo la procura i due impiegati amministrativi avrebbero «alterato i moduli di consenso informato dell'intervento di angiografia per embolizzazione in narcosi aggiungendo successivamente alla sottoscrizione» del padre del dodicenne «le parole: possibile ischemia in territorio oftalmico». Erano stati proprio i genitori del giovane, assistiti dall'avvocato Annalisa Amicucci, a notare un'anomalia nel modulo del consenso segnalando alcune parole aggiunte con un pennarello di colore diverso dal resto del documento.
 

Il dodicenne era stato portato al Regina Elena nel 2012 dopo la scoperta di un tumore benigno posizionato tra la base del cranio e il setto nasale. Un angiofibroma nasofaringeo che gli esperti del nosocomio romano avevano deciso di asportare con un intervento in endoscopia. Prima dell'operazione vera e propria era stato eseguito un "pre-intervento", una embolizzazione con l'iniezione di una sostanza che avrebbe limitato la fuoriuscita di sangue nell'operazione che si sarebbe svolta il giorno successivo. Embolizzazione che ha invece ostruito l'arteria oftalmica sinistra del bambino compromettendo permanentemente la vista dell'occhio sinistro.
L'intervento di asportazione del tumore non venne più eseguito al Regina Elena ma all'ospedale di Brescia dove il dodicenne fu trasferito su decisione dei familiari.
 
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