Roma, abusi sul bimbo disabile di 9 anni: educatore incastrato dai filmati

Roma, abusi sul bimbo disabile di 9 anni: educatore incastrato dai filmati
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 7 Aprile 2016, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 20:06

L'orco lavorava a scuola, era l'educatore. L'assistente della maestra di sostegno. Sempre premuroso e amorevole, tranne in bagno, quando chiusa la porta a chiave approfittava, anche più di una volta al giorno, di un bambino di nove anni, a lui affidato. Un alunno con uno sviluppo cognitivo di tre o quattro anni. Che pure davanti alle sue attenzioni lo implorava: «Ti prego faccio il bravo...Faccio il bravo». Una telecamera piazzata su ordine della magistratura l'ha inchiodato e lo ha portato dritto in carcere. E' così che l'educatore di una scuola primaria in zona Romanina, quarant'anni, sposato e padre, i primi di marzo, si è ritrovato a Regina Coeli, dove potrebbe restare per un pezzo. Il collegio del Riesame - presidente Gianluca Soana - chiamato a decidere se scarcerarlo, su richiesta della difesa, ieri, ha scritto che «il ricorso non meritava accoglimento», tenuto conto della «sconcertante sequenza di fatti», «dell'elevato pericolo di recidiva vista l'incapacità di controllare le proprie pulsioni», eppure «dell'estrema lucidità dell'azione» «che potrebberlo spingerlo ad analoghe iniziative violente nei confronti di altri minori».
La procura non esclude che sia già avvenuto. Così sono stati avviati riscontri e interrogatori a tappeto per accertare se l'assistente scolastico possa aver abusato di altri alunni in passato.
 

LE INDAGINI
A scoperchiare il caso l'attenzione della maestra di sostegno che, già insospettita da strane curiosità mostrate dal piccolo, aveva notato da settimane la strana abitudine dell'educatore di soffermarsi in bagno con il piccolo. Allora aveva deciso di origliare, di mettere in guardia i genitori facendo finire il caso a piazzale Clodio sulla scrivania del sostituto procuratore Silvia Santucci, un magistrato del pool antiviolenze.
Il pm decide di far installare subito delle telecamere nei bagni dei piccoli e già dal primo giorno arrivano i riscontri. Il bambino subisce, in momenti diversi, a distanza di pochi minuti due approcci. Verrà arrestato sul fatto dalla polizia. Nel video si sente lui che dice «schhhh...» al piccolo per azzittirlo. Si è scoperto poi che il bambino aveva mostrato anomale attenzioni, che associava al nome dell'assistente scolastico, già dalla fine del precedente anno scolastico. L'alunno aveva ancora il pannolino per il suo disagio. I rischi più alti così il piccolo li correva proprio allora.