Muore in moto sulla Colombo, la Procura apre un'inchiesta

Muore in moto sulla Colombo, la Procura apre un'inchiesta
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 28 Dicembre 2016, 08:40

Si evidenziano irregolarità del manto stradale, con dossi e radici che affiorano, su un tratto a scorrimento veloce. La prima informativa sull'incidente stradale costato la vita al diciassettenne di Grotta Perfetta Luca Miozzi, sbalzato dalla moto contro un pino il giorno di Santo Stefano, punta il dito sulla manutenzione della Cristoforo Colombo.
La procura ha aperto un fascicolo che ipotizza il reato di omicidio colposo per ora senza indagati. Il primo passo dell'inchiesta coordinata dal pm Rita Ceraso è di ieri mattina. Il magistrato, in presenza dei genitori della vittima, ha incaricato a piazzale Clodio un medico legale dell'Università Tor Vergata di eseguire un primo esame sul corpo del ragazzo, per accertare le cause della morte. Dopodiché la pm disporrà una perizia cinetica per ricostruire cause e traiettoria dello schianto e alla fine una volta escluso un malore improvviso del giovane (circostanza altamente improbabile) farà svolgere degli accertamenti sullo stato dell'asfalto in quel tratto di strada. La prima relazione degli agenti della polizia locale è già abbastanza chiara: dove è caduto Luca ci sono avvallamenti, dossi e radici sporgenti in tutte e due le direzioni di marcia. La moto guidata dal giovane, una Aprilia Gpr 125, intanto, è stata sequestrata assieme al casco. I vigili urbani del Gruppo Intervento Traffico, agli ordini del comandante Antonio Di Maggio, lo hanno trovato spaccato, accanto al corpo.

IL TESTIMONE CHIAVE
Il pm Ceraso, invece, aspetterà ancora qualche giorno per ascoltare il testimone chiave dell'incidente, il padre del ragazzo. Alla guida di un'altra moto, il genitore seguiva il figlio puntandogli gli occhi addosso e così ha assistito ad ogni momento della tragedia, dall'improvviso sbandamento fino allo schianto del ragazzo contro l'albero. Un impatto che, il padre l'ha capito subito, non gli aveva dato scampo. L'incidente è avvenuto all'altezza del km 24,700 della Colombo, tra gli incroci di via Lido di Castelporziano e via Canale della Lingua, poco dopo le 14,30 del giorno di Santo Stefano. Poche auto in giro a quell'ora. Padre e figlio, ognuno in moto, stavano rientrando a casa dopo aver pranzato al mare. Luca Miozzi, che aveva preso il patentino da poche settimane, viaggiava abbastanza adagio, quando la moto è virata all'improvviso verso destra, è scivolata sull'asfalto sbalzandolo addosso a un pino. L'ipotesi di un sampietrino lanciato in mezzo alla carreggiata è stata scartata e ha preso piede l'ipotesi che a causare l'incidente sia stata una delle tante sporgenze sull'asfalto dovute alle radici degli alberi che costeggiano la strada.

NUOVE VERIFICHE PER DANIELI
Intanto, sempre a piazzale Clodio, si riaprono le indagini sul caso del pino killer della Colombo che nel dicembre 2013, uccise uno scooterista di 42 anni, Gianni Danieli. Lo ha disposto la Corte di Cassazione che ha rinviato gli atti al gip chiedendo un supplemento di indagine per tre funzionari del X Municipio, competente sul tratto, Aldo Papalini, Marina Vecchiarelli e Paolo Cafaggi, prosciolti l'anno scorso con altri cinque colleghi e imputati dell'Unità Organizzativa Ambiente e Litorale del X Municipio. Tre funzionari che secondo il pm Alberto Pioletti, a differenza degli altri, sarebbero dovuti finire a giudizio per non aver curato adeguatamente lo stato di salute dell'alberatura sulla strada.