Testi espliciti in un libro al liceo, la rabbia del Moige: «Gli insegnanti hanno abusato del proprio ruolo». L'associazione dei presidi: «Gli adolescenti sono edotti sul sesso»

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Lunedì 28 Aprile 2014, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 17:33
L'invito agli insegnanti quello di essere molto cauti per quanto riguarda la sfera dell'educazione morale data dalle famiglie. Prima di fare scelte del genere bisognerebbe parlarne con le famiglie. Nello stesso tempo rilevo che gli adolescenti sono molto pi edotti di quanto non dica lo stesso libro della Mazzucco.



Lo ha detto il vice presidente dell'Associazione nazionale presidi, Mario Rusconi, in merito alla denuncia, su sollecitazione di alcuni genitori, nei confronti degli insegnanti di un liceo della Capitale, che avevano letto agli studenti il brano di un libro di Melania Mazzucco che riguardava il tema del sesso tra gay.



Un punto di vista che viene condiviso, anche se solo in parte, dal Movimento Italiano Genitori (Moige). «L’episodio del romanzo "Sei come sei" della Mazzucco, ad alto tasso pornografico, inserito, senza il consenso dei genitori, nel programma di studi da alcuni insegnanti del Giulio Cesare, noto liceo classico romano, è una gravissima violazione del patto di corresponsaiblità tra genitori e scuola», dice Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Movimento.



«Sui temi sensibili, come sesso, relazioni e affettività, va lasciata ampia libertà di scelta ai genitori e vanno condivisi approcci e metodi da applicare in classe, che devono essere in sintonia con quanto condiviso in famiglia. Non è ammissibile divulgare a scuola materiale dichiaratamente pornografico, e sottoporlo ai minori abusando della propria autorità di insegnanti. Esiste un patto di corresponsabilità tra genitori e scuola, che non può prescindere dall’affrontare temi fondamentali per la costruzione dell’identità dei nostri figli, pertanto argomenti così pieni di valenze culturali, valoriali ed etiche devono competere prima di tutto ai genitori e demandati poi in parte ai docenti solo su esplicito consenso scritto e formale dei primi», conclude Munizzi.



Poi, interpellato dal Messaggero.it, il Movimento ha risposto alle parole di Rusconi: «Che i giovani siano edotti di certe cose si sa. Ma un conto è l'iniziativa personale, altra storia è se sono i professori a parlarne in classe».