I primi messaggi risalgono al 2008. Le parole di ammirazione si mescolano a quelle di solidarietà contro i fatti di cronaca firmati dai movimenti di destra. Messaggi pervenuti all'inizio sulla mail della Comunità, a cui l'allora presidente non riserva particolare attenzione. Il primo allarme scatta nell'aprile 2015 quando la donna nell'esprimere a Pacifici cordoglio per la morte del rabbino Toaff, si dichiara innamorata e lo rimprovera di non aver ricevuto mai risposte, «anche solo con un grazie». «Quando risponderà - avverte - sarà sempre troppo tardi». Perso il freno inibitorio, allora passa alle offese, e quindi alle minacce di morte. Cambia sei profili facebook, ne attiva anche con nomi falsi pur di spiare, seguire, parlare con la vittima, per accusarlo pure di non avergli restituito dei libri. Pacifici denuncia all'inizio del 2017. «Non ho mai conosciuto quella donna - dichiara agli investigatori - E i libri potrebbero essere stati rispediti al mittente per una questione di sicurezza».
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