Ama, «epurazioni» M5S nel mirino. Giglio: «Non ero io a favorire Cerroni»

Ama, «epurazioni» M5S nel mirino. Giglio: «Non ero io a favorire Cerroni»
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 11 Settembre 2017, 07:54
«Farà la fine di Rota all'Atac?», si chiedono dall'opposizione. Le parole pronunciate davanti ai pm dal direttore generale di Ama, Stefano Bina, riportate ieri dal Messaggero, spingono la minoranza, da destra a sinistra, a chiedere alla Raggi di spiegare le «epurazioni» dei dirigenti che avrebbe chiesto la sindaca («Raggi mi disse: questi nomi il M5S non li vuole vedere», rivela Bina ai magistrati), i «diktat» dell'ex capo segreteria Salvatore Romeo, così come le manovre occulte per «favorire un privato», cioè il gruppo di Manlio Cerroni, per lo smaltimento dell'immondizia, intrighi che emergono anche dalla testimonianza in Procura dell'ex assessore Marcello Minenna.
L'ex amministratore unico di Ama, Antonella Giglio, tirata in ballo da Bina, smentisce alcune ricostruzioni messe a verbale dal diggì (quelle su un suo ruolo pro-Cerroni), ma ne conferma altre. «Il M5S - racconta Giglio - voleva gestire Ama secondo logiche politiche, ma io non mi sono prestata». Sulle nomine dei dirigenti - Bina ricostruisce diversi vertici riservati in Campidoglio - racconta Giglio, «la mia idea era di riorganizzare la macrostruttura aziendale valutando le competenze dei vari manager, anche tenendo in considerazione i principi dell'Anticorruzione che impongono alcune rotazioni». Alla fine, però, a perdere la poltrona è stata lei. «Io del resto non ero amica di qualcuno, non avevo un percorso politico da Cinquestelle».

L'IMPIANTO
Giglio, scelta dalla giunta M5S a novembre 2016 e poi silurata a maggio, di una cosa è convinta: «Non ho mai fatto pressioni per far portare i rifiuti di Ama al tritovagliatore di privati, come afferma Bina. Da avvocato, sono ben consapevole che per potare i rifiuti da qualche altra parte Ama avrebbe dovuto agire tramite una gara pubblica».
Il diggì, ascoltato dai pm nell'ambito delle indagini su Paola Muraro, ha parlato invece di una richiesta, che avrebbe avanzato la Giglio, per fermare l'attività del tritovagliatore di proprietà di Ama, col suggerimento di attivare un contratto temporaneo per quello di Colari, del gruppo Cerroni. «La Giglio - ha detto Bina ai pm - non sa neanche cosa sia un tritovagliatore, era evidente che mi stava riportando le richieste di qualcun altro». L'ex au però fornisce un'altra versione: «Non ho mai chiesto a Bina una cosa del genere. Il tritovagliatore di Ama era stato autorizzato dalla Regione, su richiesta del dg, ma questa scelta non era stata condivisa né con l'assessore né con la sindaca».

LE REAZIONI
Ma sono soprattutto le parole del direttore generale di Ama sui «dirigenti epurati» dal M5S a sollevare le reazioni dell'opposizione in Campidoglio. Per Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An, «dalle dichiarazioni di Bina emerge che i 5 Stelle anziché preoccuparsi di pulire la città decidevano epurazioni dei dirigenti della municipalizzata e pianificavano promozioni su loro indicazione. Un'altra gola profonda racconta le verità sui 5 Stelle, ora il dg di Ama farà la stessa fine del dg di Atac, Rota, silurato per aver detto la verita?». Attacca anche il Pd, con Ilaria Piccolo: «Quelli che gridavano fuori i partiti dalle aziende capitoline, pianificavano promozioni e stilavano liste di proscrizione su dirigenti e personale di Ama. Il M5S diceva che i partiti avevano occupato le aziende, loro invece se ne sono appropriati».