Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Manlio Vitale, usufruendo dei contatti «qualificati» su cui poteva contare, acquisiva informazioni dettagliate sulle potenziali vittime da rapinare. Individuata la vittima, dava le notizie fondamentali per compiere i delitti, demandandone poi l'organizzazione e l'esecuzione a un suo fedelissimo collaboratore, legato a lui sin dai tempi della «Banda della Magliana» e originario come lui del quartiere Tor Marancia, ossia Rodolfo Fusco, 54 anni, con precedenti.
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