Ora per l'ex sacerdote è arrivato il primo conto della giustizia. E' stato appena spedito a giudizio con la doppia accusa di circonvenzione di incapace e sostituzione di persona. Dovrà presentarsi (sempre se si renderà reperibile) a gennaio, a piazzale Clodio, davanti alla seconda sezione dibattimentale del tribunale penale.
IL RAGGIRO
La ricostruzione del pm Vincenzo Barba, che ha indagato l'ex prelato, è precisa e dettagliata e non ha lasciato scampo all'ormai finto prete. «L'indagato, in tempi diversi, con più azioni, ha proceduto alla sistematica appropriazione delle risorse finanziarie della vittima», ha scritto il magistrato, «nonché a garantirsi l'alloggio da lei nonostante non facesse nulla per assisterla, ragione per la quale gli era stata riservata una stanza». L'anziana infatti, che soffriva di demenza senile, era stata trovata più volte dai carabinieri ma anche dal Nucleo Assistenza Emarginati della polizia municipale «in uno stato di profondo degrado e trascuratezza, sia sotto il profilo igienico che sanitario». Certa di avere un religioso in casa, infatti, la pensionata gli aveva riservato una stanza e pure affidato la gestione dei 1.670 euro che incassava ogni mese, tra la reversibilità del marito, l'indennità per l'invalidità civile e una rendita assicurativa. Il risultato: il falso prete avrebbe fatto sparire pure ottomila euro di arretrati dell'Inps.