Il provvedimento firmato dal gip Giulia Proto è stato emesso al termine di un'indagine avviata nel gennaio scorso dall'ufficio antifrode dell'agenzia delle entrate e dall'agenzia antifrode del Lazio con la collaborazione della Guardia di finanza. A sollecitare il provvedimento il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pubblico ministero Stefano Rocco Fava i quali hanno contestato la violazione delle leggi tributarie e l'emissione di fatture false o di contenuto irregolare il tutto per operazioni commerciali inesistenti. Secondo gli investigatori l'evasione fiscale si aggirerebbe al fine delle operazioni di indagine su oltre 20 milioni di euro. L'indagine ha riguardato un periodo che va dal 2009 al 2011.
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